Rebellion: The Litvinenko case (A. Nekrasov, 2007)
Rebellion: The Litvinenko case (aka Poisoned by Polonium)
di Alexei Nekrasov – Russia 2007
con Alexander Litvinenko, Andrei Nekrasov
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Visto al cinema Apollo, in v. orig. sottotitolata.
(rassegna di Cannes)
Noiosissimo documentario sulla vicenda di Alexander Litvinenko, l'ex agente dei servizi segreti russi (prima KGB, poi FSB) diventato accusatore del governo di Putin e misteriosamente morto a Londra per avvelenamento da polonio-210. Il film dà subito per scontato che tutti sappiano chi sia Litvinenko (amico del regista, fra l'altro) e come sia morto, e più che raccontare di lui si dilunga ad accusare Putin di ogni sorta di nefandezze e attività criminali, dall'aver deliberatamente provocato la guerra in Cecenia ordinando gli attacchi terroristici contro Mosca nel 1999 all'aver affamato San Pietroburgo impossessandosi delle donazioni internazionali per il cibo nei primi anni '90, dall'aver instaurato un regime oligarchico che utilizza i servizi segreti per eliminare i dissidenti (compresa la giornalista Politkovskaya) all'essere complice della narcomafia colombiana. Più che un documentario, dunque, è una sorta di pamphlet politico che non si preoccupa di citare fonti o testimonianze, ma parla di "metodi segreti" e mescola un po' di tutto (comprese immagini di repertorio di bambini mutilati e di anziani affamati) senza alcuna qualità né cinematografica né giornalistica. Magari le accuse a Putin avranno anche un fondamento (è molto probabile), ma il tono "complottista" del film non riesce nemmeno a far interessare all'argomento. La narrazione è poi addirittura soporifera, e infatti è stato l'unico film della rassegna che ha davvero rischiato di farmi (letteralmente) addormentare.
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