17 giugno 2007

L'età barbarica (D. Arcand, 2007)

L'età barbarica (L'âge des ténèbres)
di Denys Arcand – Canada 2007
con Marc Labrèche, Macha Grenon
**

Visto al cinema Apollo, in v. orig. sottotitolata.
(rassegna di Cannes)

Dopo "La caduta dell'impero romano" e "Le invasioni barbariche", Arcand continua nel suo viaggio storico attraverso il presente visto come se si trattasse del passato, e arriva al primo medioevo, "l'âge des ténèbres" per l'appunto (sul titolo italiano, vedi poi). Questa volta il protagonista è un grigio e frustrato impiegato governativo del Québec che usa la fantasia per sfuggire a una vita anonima e triste e all'infelicità coniugale: nei suoi sogni a occhi aperti diventa così di volta in volta un signorotto feudale, nel cui harem di schiave ci sono le donne dei suoi sogni e la sua capoufficio da frustare; oppure uno scrittore, un attore, un politico di successo. Nel frattempo, intorno a lui, tutto il mondo sembra sgretolarsi e piombare nel caos sociale più grottesco: disagi ed epidemie, follia e insensibilità, una burocrazia governativa assurda che fa pensare addirittura a "Brazil". Ma se il film diverte nella prima mezz'ora, alla lunga diventa ripetitivo e la metafora del medioevo troppo insistita. Il finale consolante e conciliatorio, infine, ci azzecca poco con tutto il resto.

Inqualificabile il titolo italiano: dopo aver pubblicizzato inizialmente il film con il titolo "L'età dell'ignoranza" (che fa pensare più a una fase adolescenziale che a un periodo storico), quei deficienti dei distributori hanno scelto di mantenere un riferimento al film precedente con la parola "barbarica" (provo molto fastidio quando nei sequel si ripete una parola del titolo originale, usanza che in Italia viene sfruttata anche quando è assente nell'originale: vedi per esempio i primi due "Pirati dei Caraibi" con la parola "maledizione"), travisando completamente il contesto storico e fregandosene del fatto che nel film si parla soprattutto di medioevo. Era così difficile tradurre "L'era delle tenebre" o, al peggio, "I secoli bui"?

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