Elle s'appelle Sabine (S. Bonnaire, 2007)
Elle s'appelle Sabine
di Sandrine Bonnaire – Francia 2007
con Sabine Bonnaire, Sandrine Bonnaire
**1/2
Visto allo spazio Oberdan, in v. orig. sottotitolata.
(rassegna di Cannes)
Sabine, la sorella minore di Sandrine Bonnaire, è affetta da autismo sin dalla nascita. Col tempo le sue condizioni sono peggiorate, e oggi è ricoverata in un istituto psichiatrico con una sindrome psicoinfantile. La regista ha realizzato su di lei un documentario che alterna scene girate recentemente a filmati di quando era più giovane e più autonoma. Il confronto è spesso impietoso, sia nel mostrare come le sue capacità motorie e intellettive si siano ridotte, sia nell'esibire, a volte in maniera quasi voyeuristica, i problemi e le crisi di chi deve convivere con handicap cerebrali, crisi epilettiche e problemi di altro genere. Da parte dei parenti emerge un "senso di colpa perenne" (lo dice la madre di un ragazzo epilettico), e forse la stessa Bonnaire ha realizzato il film per togliersi un peso di dosso. In ogni caso, il documentario è toccante e riuscito.
Nota: il volto ebete, pigro e assente di Sabine mi ha ricordato in maniera impressionante quello di Anna Faris nel film che avevo visto la sera prima, "Smiley face" di Gregg Araki. ma quella era una farsa umoristica sulla droga, qui invece la droga è presente come medicinale indispensabile per mantenere sotto controllo alcuni sintomi della malattia: lo stesso mondo, un altro mondo.
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