Pagine sommesse (A. Sokurov, 1994)
Pagine sommesse, aka Pagine silenziose (Tikhie stranitsy)
di Aleksandr Sokurov – Russia 1994
con Aleksandr Cherednik, Elizaveta Koroleva
**1/2
Visto su YouTube.
Tormentato dai sensi di colpa per un omicidio che ha commesso, un uomo vaga per le strade di una città, interagendo con i suoi abitanti. Ispirandosi al "Delitto e castigo" di Dostoevsky (anche se la didascalia iniziale allarga il campo, riferendosi "alle opere di scrittori russi del XIX secolo"), Sokurov firma un film breve (poco più di un'ora) ma lento e intenso, con atmosfere a tratti decisamente tarkovskiane (siamo in una sorta di limbo, con persone che sembrano quasi anime perdute, strade che emettono vapore e umidità, cani randagi e strane strutture architettoniche: il tutto ricorda "Stalker"). Notevole il lavoro sull'immagine e sul sonoro, con una fotografia (di Aleksandr Burov) dalla qualità quasi pittorica, dai colori desaturati che rendono i fotogrammi come vecchie foto sbiadite, e la rarefazione dei dialoghi (nei quali il protagonista si interroga sui motivi del proprio gesto e sull'esistenza di una volontà superiore) che dà vita a sequenze praticamente mute. La regia abbonda di long take e piani sequenza con movimenti di macchina lentissimi. Non per tutti i gusti, insomma, ma ricco di fascino. Certe cose (come le distorsioni delle immagini sullo schermo) anticipano il successivo "Faust". Musiche di Mahler (i Kindertotenlieder).
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