3 maggio 2021

Giliap (Roy Andersson, 1975)

Giliap
di Roy Andersson – Svezia 1975
con Thommy Berggren, Mona Seilitz
**1/2

Visto in divx, in originale con sottotitoli inglesi.

Un uomo (Berggren) viene assunto come cameriere in un grande e vetusto albergo, una struttura decadente che ospita per lo più cene di lavoro o funerali. Come tutti coloro che lavorano nell'hotel, afferma di essere lì solo "di passaggio": in particolare, attende di trovare un imbarco su una delle grandi navi che salpano dal porto della città. Nel frattempo fa conoscenza con i colleghi, fra i quali spiccano l'eccentrico Gustav, detto "Il conte" (Willie Andréason), ex galeotto implicato in affari sporchi, e la bella Anna (Mona Seilitz), che sogna di andare a lavorare in un albergo turistico, sulla spiaggia, durante la stagione estiva. Il secondo lungometraggio di Roy Andersson (cinque anni dopo "Una storia d'amore") è una pellicola atipica nella filmografia del regista svedese, lontana dal suo stile surreale e grottesco (se non a tratti, nelle sequenze legate al personaggio di Gustav), anche se la laconicità dei personaggi, che faticano ad esprimere le proprie emozioni, e le atmosfere quasi da noir, malinconiche e fataliste, la accomunano a un certo cinema del nord Europa come quello di Aki Kaurismäki. Non ebbe il minimo successo, né al botteghino né presso la critica (che lo detestò, trovandolo pretenzioso e datato: giudizi ingenerosi, con il senno di poi), e questo contribuì a tenere il regista lontano dalla macchina da presa per lungo tempo: a parte due corti, infatti, non girerà più un film per venticinque anni, tornando al cinema soltanto nel 2000 con "Canzoni del secondo piano". È vero che la pellicola, soprattutto all'inizio, appare molto lenta e monotona, ma pian piano riesce a immergere lo spettatore nel suo mondo tragico e disperato, con personaggi che si dividono fra quelli rassegnati e quelli che sognano di andarsene in cerca di una nuova vita (non a caso nella camera del protagonista spicca un poster dell'Italia, con il campanile del duomo di Pistoia). Del personaggio interpretato da Berggren non conosceremo mai neppure il nome: "Giliap" è quello in codice che gli affibbia Gustav quando vuole coinvolgerlo in una delle sue losche imprese.

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