24 febbraio 2021

Oasis (Lee Chang-dong, 2002)

Oasis (Oasiseu)
di Lee Chang-dong – Corea del Sud 2002
con Sol Kyung-gu, Moon So-ri
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Rivisto in DVD.

Appena uscito di prigione, dove era stato rinchiuso per aver provocato una vittima in un incidente d'auto, Jong-du (Sol Kyung-gu) è riaccolto malvolentieri dal resto della famiglia. Anche perché, immaturo, scapestrato e leggermente ritardato, pare vivere in un mondo tutto suo ed è difficile capire cosa gli passi per la testa. Al tempo stesso Gong-ju (Moon So-ri), figlia dell'uomo rimasto ucciso nell'incidente, è emarginata dai propri parenti perché soffre di paralisi cerebrale infantile. Disprezzati e tenuti in disparte, considerati pesi morti o individui che non hanno diritto a una propria sensibilità da congiunti che pure non esitano ipocritamente a sfruttarne la situazione (la famiglia di Gong-ju approfitta della sua disabilità per poter vivere in un condominio speciale, da cui la ragazza è però esclusa; e scopriremo che l'incidente di cui Jong-du si era assunto la colpa era stato causato in realtà dal fratello maggiore), i due ragazzi trovano lentamente la felicità insieme: dapprima si attaccano l'uno all'altra per solitudine e disperazione, ma poi danno vita pian piano a un rapporto d'amore e d'amicizia che il mondo esterno non riesce o non vuole comprendere, ritenendo impossibile per loro provare sentimenti "normali" (lei è vista come vittima e lui come aggressore). Pluripremiato in molti festival internazionali (compresi due riconoscimenti a Venezia: il Leone d'argento per la miglior regia e il premio Mastroianni per la miglior attrice emergente), il terzo film di Lee Chang-dong è una delle pellicole più impressionanti sul tema della malattia mentale e del mondo affettivo di chi ne è colpito, spesso del tutto ignorato o trascurato da chi sta loro attorno. Il tema e il tipo di personaggi sono sempre a rischio di retorica, ma per fortuna il regista – anche sceneggiatore – li affronta con realismo e schiettezza, evitando ogni forma di buonismo, anche quando descrive gioie e paure dei personaggi (le ombre dei rami dell'albero che, da fuori, invadono la stanza di Gong-ju, coprendo il quadro dell'oasi – da cui il titolo del film – sulla sua parete) o l'ipocrisia dei familiari nei loro confronti, in un duro contesto caratterizzato da mancanza d'attenzione, vergogna e disgusto. Ottime le prove dei due protagonisti, che avevano recitato insieme nel precedente film di Lee, "Peppermint candy". Sorprendente in particolare la prova di Moon So-ri, che in alcune scene (simboliche) torna di colpo "normale".

2 commenti:

Jean Jacques ha detto...

Che film bellissimo 🥰

Christian ha detto...

Lee fa bellissimi film! :)
Il mio preferito è "Peppermint candy", che all'epoca fu un vero colpo di fulmine.