Un mondo maledetto fatto di bambole (M. Campus, 1972)
Un mondo maledetto fatto di bambole (Z.P.G.)
di Michael Campus – Danimarca/USA 1972
con Geraldine Chaplin, Oliver Reed
**1/2
Visto su YouTube.
In un mondo futuro inquinato e senza risorse, dove per far fronte alla sovrappopolazione è stato emanato un "editto" che vieta la procreazione (pena la morte), Carol (Geraldine Chaplin) decide di portare comunque a termine una gravidanza. Il tentativo di accudire clandestinamente il bambino, insieme al marito Russ (Oliver Reed), si scontrerà con la paura di essere denunciata e la gelosia possessiva di una coppia di amici, Edna (Diane Cilento) e George (Don Gordon). Ispirata al saggio "The Population Bomb" by Paul R. Ehrlich, un'angosciante pellicola fanta-sociologica che mostra le estreme conseguenze di uno stile di vita (quello del ventesimo secolo) non più sostenibile: la Terra è ricoperta da una cappa di smog permanente, quasi tutte le specie animali e vegetali sono estinte, il cibo è sintetico (e tutte le pietanze hanno lo stesso sapore), la popolazione è costretta a vivere "a rotazione" e sotto un coprifuoco imposto da un governo terrestre unito, e soprattutto ogni istinto verso la procreazione viene artificialmente (ma inutilmente) inibito, con tanto di delazioni contro chi trasgredisce le regole. A questo proposito, il titolo italiano si riferisce alle inquietanti bambole-robot che possono essere adottate dalle famiglie per far le veci dei bambini. Quello originale sta invece per "Zero Population Growth", crescita popolazione zero. Fra le possibili fonti di ispirazione, oltre ad altre pellicole di SF distopica e sociologica (come "L'uomo che fuggì dal futuro"), potrebbe esserci il romanzo "Largo! Largo!" di Harry Harrison, del quale l'anno successivo (1973) uscirà un celebre adattamento cinematografico, "2022: i sopravvissuti". Il regista Michael Campus, qui all'esordio, dirigerà una manciata di film negli anni '70 (fra cui "Mack") prima di dedicarsi alla tv.
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