La caduta delle foglie (O. Iosseliani, 1966)
La caduta delle foglie (Giorgobistve)
di Otar Iosseliani – URSS 1966
con Ramaz Giorgobiani, Marina Kartsivadze
**1/2
Visto su YouTube, in originale con sottotitoli inglesi.
Fresco di diploma, il giovane Nico (Ramaz Giorgobiani) comincia a lavorare come tecnico nella cooperativa vinicola locale. Timido, ingenuo e idealista, si scontra con l'atteggiamento disinvolto di colleghi e superiori, che per andare incontro agli obiettivi imposti dal piano di produzione non si curano della qualità del vino prodotto e tollerano corruzione e favoritismi. Al tempo stesso si innamora di una graziosa collega (Marina Kartsivadze) che però, pur ricambiando il suo affetto, si rivela frivola e superficiale (oltre che con tanti corteggiatori, più o meno gelosi). Il primo vero lungometraggio di Iosseliani – "Aprile" durava solo 45 minuti – esplicita, come i suoi corti precedenti, un deciso attacco verso il "sistema" sovietico, che si tratti di lavoro o delle relazioni sociali a esso connesse. Attraverso le peripezie del protagonista, il film mostra la difficile convivenza fra il mondo rurale e tradizionale (la pellicola si apre con scene di vendemmia, pigiatura e distillazione del vino) e quello moderno, burocratico e organizzato, dove dietro le apparenze spuntano però problemi di ogni genere. La vicenda sentimentale è solo uno dei tanti ostacoli che fanno "crescere" Nico, portandolo fuori dal suo stato di timidezza e spingendolo a prendere decisioni drastiche. Scandita "temporalmente" in giornate di lavoro o di svago, la pellicola rappresenta nella filmografia del regista georgiano un ideale anello di congiunzione fra il precedente documentario "Tudzhi" e il successivo film "C'era una volta un merlo canterino". Non poche (a partire dal giovane personaggio principale) le affinità con "Il posto" di Ermanno Olmi.
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