Le streghe son tornate (A. de la Iglesia, 2013)
Le streghe son tornate (Las brujas de Zugarramurdi)
di Álex de la Iglesia – Spagna 2013
con Hugo Silva, Carmen Maura
**1/2
Visto in TV (Prime Video).
José (Hugo Silva), padre di Sergio (Gabriel Delgado) e separato dalla moglie Silvia (Macarena Gómez), dopo aver rapinato un "Compro oro" nel centro di Madrid in compagnia del figlioletto, fugge verso il confine insieme a lui, al complice Antonio (Mario Casas) e al tassista Manuel (Jaime Ordóñez), con i quali condivide odio e risentimento verso tutto il genere femminile. Inseguiti dall'ex moglie e da due poliziotti (Secun de la Rosa e Pepón Nieto), finiranno tutti nel villaggio di Zugarramurdi, "infestato" da una congrega di streghe (fra cui Terele Pávez, Carmen Maura e Carolina Bang, rispettivamente nonna, madre e figlia), che intendono sacrificare il bambino alla "grande madre" per restituire alle donne la supremazia sull'intero creato. Black comedy horror dai toni grotteschi e sopra le righe, in purissimo stile de la Iglesia (prendere o lasciare): non mancano momenti geniali (come la scena iniziale della rapina, con i ladri vestiti da artisti da strada e un'irresistibile dissonanza culturale nel vedere statue di Gesù Cristo o personaggi quali Spongebob e Minnie comportarsi da criminali) o sequenze disgustosamente gore, ma il tono è sempre ironico quando non pseudo-tarantiniano nel suo mix di generi (il paragone più azzeccato è quello con "Dal tramonto all'alba"). In ogni caso, da non prendere troppo sul serio, soprattutto quando affronta – in chiave di divertimento provocatorio – il tema dei rapporti con le donne e i tanti luoghi comuni "maschilisti" sull'argomento (dai discorsi in auto sulle rispettive ex, alla "litigata" fra José ed Eva durante la fuga, con inconciliabili differenze di vedute). Proprio queste aggiunte rendono la pellicola qualcosa di più di un semplice intrattenimento post-moderno. Buoni gli effetti speciali.
2 commenti:
L'avevo adorato, divertentissimo, anche se forse un po' tirato per le lunghe.
Sì, se si sta al gioco è parecchio divertente, come quasi tutto il cinema di De la Iglesia, vero maestro della black comedy.
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