Turné (Gabriele Salvatores, 1990)
Turné
di Gabriele Salvatores – Italia 1990
con Diego Abatantuono, Fabrizio Bentivoglio
**1/2
Rivisto in divx alla Fogona, con Marisa.
Gli attori Dario (Abatantuono) e Federico (Bentivoglio), amici da una vita, partono in tournée con una compagnia teatrale per portare nelle cittadine di tutta Italia una rappresentazione de "Il giardino dei ciliegi" di Cechov. Se per Dario è un modo di riempire il tempo in attesa che giunga la chiamata di un regista di Hollywood, Federico – trascinato dall'amico – è in profonda crisi perché la sua fidanzata Vittoria (Laura Morante), conduttrice radiofonica, l'ha lasciato per un altro uomo, di cui ignora l'identità: in effetti si tratta proprio di Dario, che non riesce a trovare il coraggio di dirglielo. Dopo "Marrakech Express" (e prima di "Mediterraneo"), un altro film per Salvatores sui temi del viaggio e dell'amicizia, stavolta declinato su due soli personaggi che si completano a vicenda: le caratteristiche che mancano all'uno sono infatti presenti nell'altro, tanto che la stessa Vittoria dice che "voi due, insieme, siete un uomo perfetto". I trasferimenti avvengono a bordo della vecchia Mercedes W110 di Federico, quella con cui i due amici da giovani avevano intrapreso "mitici" viaggi all'estero a cui adesso, sulla soglia dei quarant'anni, ripensano con nostalgia (e che rappresenta, potenzialmente, una via di fuga dalla realtà). Il rapporto diventato ora a tre (Dario, Federico e Vittoria) fa da filo conduttore, così come la tournée teatrale, a una vicenda intima che si snoda tappa dopo tappa per tutta la penisola, attraversando scorci e scenari di provincia (dalla Puglia all'Umbria, dalla Romagna alle Marche: la diga preso la quale i tre si fermano è quella della Gola del Furlo). Nella colonna sonora spicca "Rimmel" di Francesco De Gregori, ma anche "A zonzo" di Ernesto Bonino (resa celebre nella versione nonsense cantata da Alberto Sordi, come doppiatore di Oliver Hardy, ne "I diavoli volanti"). In piccoli ruoli si riconoscono Ugo Conti (il direttore di scena), Giovanni Bosich (il capo della compagnia) e Claudio Bisio (il benzinaio).
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