Il tesoro (Corneliu Porumboiu, 2015)
Il tesoro (Comoara)
di Corneliu Porumboiu – Romania 2015
con Toma Cuzin, Adrian Purcarescu
**1/2
Visto in TV, con Sabrina.
Quando il vicino di casa Adrian, in difficoltà economiche, gli chiede di aiutarlo ad assumere un tecnico con un metal detector per andare alla ricerca di un presunto tesoro, sepolto anni prima dal nonno nel giardino di una villa di campagna, Costi accetta senza pensarci troppo. Per lui è un modo di vivere un'avventura simile a quelle dei libri (come "Robin Hood") che legge al figlioletto ogni sera. Una pellicola dai tempi dilatati e dai dialoghi realistici che convivono con una cifra assurda e iperreale (quasi alla Kaurismäki), dove la ricerca del tesoro si trasfigura in chiave esistenzialista ma, al contempo, conserva tutta la sua minimalistica concretezza – la meticolosa scansione del terreno con il metal detector, il lungo scavo, le questioni burocratiche (ogni rinvenimento deve essere comunicato alla polizia, nel caso di trattasse di oggetti legati al "patrimonio nazionale") – sfiorando dunque temi personali, politici, economici, famigliari. Quasi ogni scena, per quanto possa sembrare semplice o insignificante – dal capo del protagonista che trova più plausibile che lui abbia una relazione extraconiugale piuttosto che vada a caccia di un tesoro, al finale in cui l'uomo soddisfa il desiderio "romantico" e adolescenziale del figlioletto di vederlo tornare con una cassetta piena di oro e gemme – possiede come chiave di lettura l'elogio della fantasia e del perseguimento dei propri sogni rispetto all'accettazione di una realtà grigia e burocratica. E proprio nella soddisfazione (o nella condivisione) di queste aspettative la pellicola stessa assume un significato profondo, che la eleva al di sopra della sua narrazione lineare e senza fronzoli.
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