24 luglio 2020

Hobitit (Timo Torikka, 1993)

The Hobbits (Hobitit)
di Timo Torikka – Finlandia 1993
con Taneli Mäkelä, Pertti Sveholm
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Visto su YouTube, in originale con sottotitoli inglesi.

Miniserie in nove episodi (di circa 25 minuti l'uno) per la tv finlandese ispirata a “Il Signore degli Anelli” di J.R.R. Tolkien. Il titolo originale significa “Gli hobbit”: e infatti la storia è narrata interamente dal punto di vista di questi ultimi, in particolare di Sam Gamgee che, giunto in tarda età, legge le proprie avventure ai suoi figli (un'idea ripresa dal celebre "Epilogo" che Tolkien aveva scritto ma poi eliminato dalla trilogia), glissando rapidamente sugli eventi che accadevano quando lui o Frodo non erano presenti. Fa eccezione il primo episodio, che riassume l'incontro di Bilbo con Gollum, il ritrovamento dell'anello e la gara di indovinelli (da “Lo Hobbit”), mentre i successivi coprono la trilogia canonica: “La compagnia dell'anello” (episodi 2-6), “Le due torri” (7-8) e “Il ritorno del re” (9). Gli ultimi tre episodi si concentrano sull'attraversamento di Mordor e sul ritorno nella Contea, lasciando dunque da parte le vicende di Gandalf e Aragorn e le battaglie di Rohan e Gondor successive allo scioglimento della compagnia dell'anello, che vengono solo riassunte a parole. Se a prima vista la serie può sembrare di scarsissima qualità, soprattutto per l'estetica, i costumi e il production value (è girata completamente in interni, con modellini e sfondi proiettati su chroma key), guardandola con attenzione si giunge invece ad apprezzarla per diversi motivi. Primo su tutti l'enorme rispetto per il materiale originale: una volta accettata la scelta di eliminare tutte le parti che non vedono protagonisti gli hobbit, si scopre che forse siamo di fronte all'adattamento del romanzo più fedele mai visto. Sono presenti infatti personaggi ed episodi che sia la versione animata di Ralph Bakshi sia quella hollywoodiana di Peter Jackson hanno preferito eliminare, come l'attraversamento della Vecchia Foresta e l'incontro con Tom Bombadil, per esempio, ma anche la battaglia finale per liberare la Contea occupata. Le atmosfere, dopo alcuni episodi di rodaggio, cominciano ad apparire sempre più convincenti, e la mancanza di budget diventa di colpo poco importante di fronte ai dialoghi e alle caratterizzazioni dei personaggi veicolate da un gruppo di buon attori, gli stessi che avevano già interpretato una riduzione teatrale del romanzo a Suomenlinna nel 1988/89. Taneli Mäkelä è un Frodo che si fa progressivamente più tormentato, Pertti Sveholm un Sam convincente e mai macchiettistico, Vesa Vierikko un Gandalf mistico e carismatico, ma la vera stella è Kari Väänänen nel doppio ruolo di Gollum e di Aragorn. Un altro nome noto nel cast è il “kaurismakiano” Matti Pellonpää nei panni di Saruman il bianco. E a rimanere impresso è anche il Boromir “orientale” interpretato da Carl-Kristian Rundman. La colonna sonora di Toni Edelmann comprende numerose canzoni (con testi tratti dalle poesie del libro). Nel complesso, se lo “Hobbit” russo del 1985 deve essere considerato soltanto una buffa curiosità, questo “Signore degli Anelli” finlandese ha sorprendentemente i suoi pregi: ah, se solo gli autori avessero avuto più tempo e denaro a disposizione!

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