23 luglio 2020

The Hobbit (Roman Mitrofanov, 1991)

Tesori sotto la montagna (Sokrovishha pod goroj)
di Roman Mitrofanov – URSS/Russia 1991 [incompiuto]
animazione tradizionale
**1/2

Visto su YouTube, in originale con sottotitoli inglesi.

Di tutte le versioni de "Lo Hobbit", questa è forse la più affascinante e la più misteriosa. Avrebbe dovuto trattarsi di un adattamento animato, prodotto in Unione Sovietica, di cui però sono sopravvissuti soltanto pochi minuti, vale a dire l'incipit con l'antefatto della storia. La lavorazione fu infatti interrotta e il film è rimasto incompiuto. Per quale motivo? Non soltanto per questioni economiche o artistiche: probabilmente la colpa è proprio della dissoluzione dell'URSS e della ristrutturazione che ne seguì. Senza contare che, in precedenza, la questione di ottenere i diritti di un'opera occidentale per trarne un adattamento cinematografico (animato o meno) spesso non si poneva, mentre nella Russia degli anni novanta questo diventava un problema. In ogni caso è un vero peccato, dato che i sei minuti presenti su YouTube lasciano immaginare un film molto interessante. Le due sole scene esistenti mostrano infatti una certa originalità, a cominciare dall'impostazione. L'ordine degli eventi non è infatti quello del romanzo di Tolkien: non si inizia con Bilbo e il suo incontro con Gandalf, ma con una narrazione degli antefatti. Dapprima c'è il racconto della fondazione del regno di Thrain, della prosperità della città di Dale (che sembra una cittadina della campagna russa) e della sua devastazione da parte del drago Smaug; passiamo poi alla riunione di Thorin e dei suoi nani con Gandalf, che li invita a cercare un quattordicesimo membro della loro compagnia. Dopodiché i nani partono per il loro viaggio. Disegni e animazione sembrano di qualità, non certo peggiori di quelli della versione americana Rankin/Bass: Gandalf in particolare incute rispetto e timore, e i nani sono differenziati ma non macchiettistici. Purtroppo non abbiamo a disposizione un'immagine di Bilbo. Bella la voce del narratore, Gandalf stesso (Nikolay Karachentsov), che passa dal parlato al cantato con grande nonchalance.

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