5 luglio 2020

John Wick (Chad Stahelski, 2014)

John Wick (id.)
di Chad Stahelski [e David Leitch] – USA 2014
con Keanu Reeves, Michael Nyqvist
**

Visto in TV.

Ex sicario ritiratosi a vita privata, John Wick torna in azione dopo la morte della moglie per vendicarsi di una gang di mafiosi russi che, ignorando la sua identità, gli hanno rubato l'auto e ucciso il cane. Un plot semplicissimo e non troppo originale, un personaggio visto mille volte (il killer inarrestabile che da solo affronta centinaia di avversari), scene d'azione ripetitive che sembrano uscite da un videogioco (a un certo punto, a sottolineare la cosa, uno sparatutto in prima persona compare davvero sullo schermo), cattivi che fanno sempre la scelta sbagliata: nonostante tutto, però, ci si diverte, perché – vivaddio – il film non si prende sul serio e non aspira a essere nulla più di quello che è, senza sovrastrutture filosofiche o rimandi all'attualità. La cosa più interessante sono i piccoli particolari che ampliano il mondo attorno al protagonista e ai suoi "colleghi": un universo dove fare il killer è un lavoro come un altro e i sicari seguono un proprio codice, si radunano presso l'hotel Continental (una sorta di "porto franco" dove potersi rifugiare, rilassare, o incontrare i propri clienti), si fanno pagare in "monete d'oro" e hanno a propria disposizione una serie di servizi per le questioni più pratiche, come ripulire le scene delle sparatorie dai cadaveri che hanno seminato. Keanu Reeves è in gran forma nel ruolo dell'assassino freddo ed elegante (veste sempre di nero), carismatico e inespressivo, che combatte per una vendetta personale senza lasciar trapelare più di tanto le proprie emozioni. Michael Nyqvist è il boss mafioso russo, Alfie Allen il figlio arrogante e stupido che ha scatenato l'ira del protagonista, Ian McShane il misterioso proprietario del Continental, John Leguizamo il garagista Aurelio, mentre Willem Dafoe e Adrianne Palicki sono due "colleghi" di John, rispettivamente un alleato e un'antagonista. Da notare le traduzioni dal russo che appaiono sullo schermo come fossero le didascalie di un fumetto. Opera prima della coppia di ex stuntmen Chad Stahelski (regista) e David Leitch (produttore), sceneggiata da Derek Kolstad, la pellicola ha riscosso un inatteso successo di pubblico che ha portato alla realizzazione di vari sequel, dando così vita a una fortunata franchise (attualmente sono in lavorazione anche una serie televisiva e degli spin-off).

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