Chevalier (Athina Rachel Tsangari, 2015)
Chevalier
di Athina Rachel Tsangari – Grecia 2015
con Giannis Drakopoulos, Kostas Filippoglou
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Visto al cinema Arcobaleno, con Sabrina, in originale con sottotitoli (rassegna di Locarno).
Sei uomini, in barca per una vacanza a base di immersioni subacquee nel Mar Egeo, danno casualmente vita a un gioco che sulle prime sembra una cosa da nulla: misurarsi in una serie di gare sempre più competitive per stabilire chi di loro è il "migliore in tutto". E così, prendendo diligentemente nota su un taccuino del comportamento degli altri e attribuendosi voti a vicenda, valutano come ci si veste, si nuota, si mangia, si dorme... Le sfide sono di vario genere, fisiche o intellettuali: qual è il loro livello di salute, quanto rapidamente sono in grado di montare un mobile Ikea o di avere un'erezione, com'è lo stato dei loro rapporti familiari. E naturalmente, in un'inevitabile escalation, verranno alla luce tensioni, gelosie, conflittualità e rapporti irrisolti. Una buona idea, ma una realizzazione "timida" che dona alla pellicola – non priva comunque di momenti divertenti – la sensazione di trovarsi di fronte a un'occasione sprecata. Si nota che la regista è una donna, visto che trasferisce ai suoi protagonisti (che pure, essendo uomini, non difettano di competitività) una serie di caratteristiche tipicamente femminili: la tendenza a giudicarsi a vicenda, spesso su aspetti qualitativi (i maschi lo farebbero semmai su quelli quantitativi), e un forte spirito di osservazione. Buona, in ogni caso, la caratterizzazione dei personaggi, legati fra loro da rapporti di famiglia, di lavoro o di amicizia che posano su basi fragili.
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