Giorni perduti (Billy Wilder, 1945)
Giorni perduti (The lost weekend)
di Billy Wilder – USA 1945
con Ray Milland, Jane Wyman
**1/2
Visto in DVD.
Un film drammatico sull'alcolismo, apparentemente lontano dalle corde di Wilder, che pure gli ha fatto vincere l'Oscar (la pellicola se ne è aggiudicati addirittura quattro: miglior film, regia, sceneggiatura – sempre di Billy – e attore protagonista!). Il protagonista Don Birnam, uno scrittore fallito, lotta senza successo contro il demone del whisky nonostante gli sforzi della fidanzata e del fratello. Dovrebbe partire per un fine settimana disintossicante in campagna, e invece rimane in città lasciandosi trascinare in un'odissea sempre più disperata fra bar, locali e monti di pietà (la sequenza in cui vaga per le strade nel tentativo di impegnare la propria macchina da scrivere è una delle più memorabili), finendo persino in una clinica per alcolizzati. Mentre sprofonda sempre più nel degrado morale e sociale e negli impulsi autodistruttivi, alcuni flashback mostrano come ha conosciuto la sua ragazza, curiosamente al teatro dell'opera davanti al "Libiamo ne' lieti calici" della Traviata. Fino ad allora, l'alcolismo sullo schermo era sempre stato trattato in maniera umoristica, e gli ubriaconi erano figure comiche o ridicole, aspetto cui accenna lo stesso protagonista del film. Forse la sceneggiatura – che cerca di non essere moralista – va un po' sopra le righe, e il finale "ottimista" è poco convincente, ma la tensione e la drammaticità funzionano alla grande, sorrette da un evidente mestiere, anche se personalmente continuo a preferire il Wilder dei film di genere (noir e commedie) a quello a sfondo sociale.
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