25 agosto 2022

Buongiorno, notte (M. Bellocchio, 2003)

Buongiorno, notte
di Marco Bellocchio – Italia 2003
con Maya Sansa, Roberto Herlitzka
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Rivisto in TV (Netflix).

La ventitreenne Chiara (Maya Sansa) fa parte con altri tre compagni del piccolo gruppo armato delle Brigate Rosse che il 16 marzo 1978 sequestra Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana, tenendolo poi prigioniero per quasi due mesi in una stanza segreta, nascosta dietro la libreria di un appartamento romano, prima di ucciderlo. Ma nella sua immaginazione la ragazza, colta da dubbi e ripensamenti, sogna invece di liberarlo e di lasciarlo andare via per le strade della città... Liberamente tratto dal romanzo semi-autobiografico "Il prigioniero", scritto dalla brigatista Anna Laura Braghetti (di cui Chiara è l'alter ego, come i personaggi interpretati da Luigi Lo Cascio, Pier Giorgio Bellocchio e Giovanni Calcagno lo sono dei suoi compagni), una rappresentazione personale e originale di uno dei fatti di cronaca più importanti dell'Italia dei tardi anni settanta, visto interamente dalla prospettiva di una ragazza combattuta fra un'ideologia folle, cieca e astratta e sentimenti umanitari che prendono forma poco a poco, così come dal contrasto fra una vita "normale" (i pranzi in famiglia, il lavoro come archivista ministeriale, le discussioni con l'amico e collega Enzo) e le azioni quasi "utopiche" delle BR che, peraltro, sono accolte con indifferenza o ostilità dalla maggior parte della società che la circonda. Oltre alla buona prova degli attori (da segnalare Roberto Herlitzka che dà vita a un Moro pieno di dignità), la forma filmica mette in scena l'insieme grazie a un montaggio che usa materiali di repertorio di vario genere (in televisione passano i telegiornali d'epoca, i balletti della Carrà, le carrellate di primi piani e dichiarazioni di politici come Andreotti & C.; nella mente e nei sogni di Chiara, invece, si dipanano documentari d'epoca sovietici, che accompagnano la sua lettura delle "Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana", in parallelo con la lettura delle lettere che lo stesso Moro è costretto dai brigatisti a scrivere ai suoi cari e ai suoi colleghi di partito). L'atmosfera del film, in generale, è sospesa, irreale, onirica, grazie anche alla fotografia fredda di Pasquale Mari e all'uso estraniante della musica (fra i brani ricorrenti, estratti da brani dei Pink Floyd come "Shine On You Crazy Diamond" e "The Great Gig In The Sky" e dalla versione orchestrale del Momento musicale op. 94 n. 3 in fa minore di Franz Schubert). Alcuni passaggi dei dialoghi, in particolari le frasi del più "convinto" fra i brigatisti (quello interpretato da Lo Cascio), provengono da dichiarazioni e comunicati dei fondatori delle stesse Brigate Rosse. Il titolo (da un verso di Emily Dickinson) è anche quello di una sceneggiatura scritta da Enzo (Paolo Briguglia), ispirata proprio al caso Moro. Nel 2022 Bellocchio tornerà sull'argomento con un altro film, "Esterno notte".

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