6 agosto 2022

Spencer (Pablo Larraín, 2021)

Spencer (id.)
di Pablo Larraín – GB/Germania 2021
con Kristen Stewart, Timothy Spall
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Visto in TV (Prime Video).

Tre giorni della vita di Lady Diana (interpretata da un'ottima Stewart), quando la tormentata principessa del Galles, in occasione delle festività natalizie del 1991, trascorse da tutta la famiglia reale britannica nella tenuta della regina a Sandringham nel Norfolk, prese la decisione di divorziare dal principe Carlo. La ricostruzione degli eventi, naturalmente, è immaginaria (il sottotitolo del film è "Una favola tratta da una tragedia vera"), con l'attenzione del regista (e dello sceneggiatore Steven Knight) tutta proiettata sul personaggio principale, ritratto come infelice e depressa, sull'orlo del suicidio e della follia (le compare spesso davanti il fantasma di Anna Bolena, della quale sta leggendo una biografia, che la convince a tagliare i ponti con il marito e l'intera famiglia reale). Attorno a lei, un mondo fatto di formalità, di tradizioni, di controllo (ogni abito che deve indossare in ogni momento della giornata è stato già accuratamente scelto e preparato per lei), dove "non c'è futuro, e il passato e il presente sono uguali": una vera e propria prigione tanto all'interno quanto all'esterno (dove già impazzano quei fotografi e paparazzi che causeranno la sua fine, anche se non è quella la materia di questo film). Dopo "Neruda" e, soprattutto, "Jackie" (con cui ha moltissimo in comune, nel soggetto, nella forma e nei contenuti), un altro atipico biopic per il talentuoso Larraín, che sfoggia qui una regia quasi "kubrickiana" nella sua perfezione, con ampio ricorso alla steadycam, ai carrelli, alla cura di ambienti e primi piani. Il risultato è sobrio e solenne, apparentemente freddo (come la temperatura nel palazzo, reale o metaforica) ma in realtà che scava in modo tagliente e attento nella psicologia del personaggio. Anche Diana, in qualche modo, è legata al passato: a pochi passi da Sandringham si erge l'antica residenza degli Spencer, e uno spaventapasseri nei campi sfoggia il vecchio giaccone di suo padre, che la principessa scambierà con il proprio abito prima di fuggire dal palazzo insieme ai figli, in quello che sembra in tutto e per tutto il lieto fine di una favola (anche riappropriarsi del cognome "Spencer" sarà un po' un modo per ritrovare sé stessa e prendere le distanze dalla famiglia reale): per l'occasione, anche l'interessante ma angosciante colonna sonora di Jonny Greenwood, a base di musica da camera e sonorità sperimentali, lascia il posto a una canzone moderna, "All I need is a miracle" di Mike and the Mechanics. Stewart (nominata all'Oscar) è la mattatrice, ma attorno a lei si muovono attori come Timothy Spall (il maggiore Gregory, "sorvegliante" della tenuta), Sally Hawkins (Maggie, la cameriera personale di Diana), Jack Farthing (il principe Carlo) e Sean Harris (il capo cuoco).

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