La paura mangia l'anima (R. W. Fassbinder, 1974)
La paura mangia l'anima (Angst essen Seele auf)
di Rainer Werner Fassbinder – Germania 1974
con Brigitte Mira, El Hedi ben Salem
***
Visto in divx, alla Fogona.
Emmi (Mira), vedova anziana e sola, conosce il marocchino Alì (Salem), immigrato in Germania, e se ne innamora, arrivando addirittura a sposarlo. La cosa fa scandalo, perché lui è più giovane di lei ma soprattutto è uno "straniero", e la coppia finisce con l'essere ostracizzata (dai figli di lei, dai vicini di casa, dai negozianti del quartiere, dalle colleghe di lavoro). Ispirandosi in parte a "Secondo amore" e "Lo specchio della vita" di Douglas Sirk, ma collocando la vicenda in un contesto sociale molto diverso e ben definito (la Germania degli anni settanta, dove gli immigrati – specie se arabi o di colore – erano visti con estremo pregiudizio, in particolare dopo gli attentati di Monaco del 1972), Fassbinder (che si ritaglia una particina, quella del marito della figlia della protagonista, interpretata da Irm Hermann) mette in luce il razzismo e l'intolleranza della "gente comune", ma anche l'ipocrisia (quando poi c'è un tornaconto, tutti ricominciano a rivolgere loro la parola e finiscono con l'accettare il nuovo stato delle cose: "Il tempo è un'ottima medicina", è l'amaro commento, che fotografa solo in parte la situazione), senza però limitarsi a un pamphlet socio-politico e raccontando anche le difficoltà psicologiche del rapporto fra due persone così diverse per età e cultura. La fotografia di Jürgen Jürges rievoca, a modo suo, i vividi colori dei film di Sirk. El Hedi ben Salem, al primo ruolo da protagonista, era all'epoca il compagno del regista tedesco, che ha girato il film in meno di due settimane, in una pausa di lavorazione fra altri due lavori ("Martha" ed "Effi Briest"). Ciò nonostante, la pellicola ricevette un grande riscontro critico ed è diventata uno dei film più noti e celebrati di Fassbinder, tuttora di grande attualità. Il titolo originale in tedesco è volutamente sgrammaticato ("Paura mangiare anima": è una frase pronunciata dal marocchino Alì, che non parla bene la lingua): il suo significato è metaforico, ma si fa anche letterale quando veniamo a sapere che gli immigrati, per lo stress, soffrono frequentemente di ulcera perforante.
0 commenti:
Posta un commento