Flic story (Jacques Deray, 1975)
Flic story (id.)
di Jacques Deray – Francia 1975
con Alain Delon, Jean-Louis Trintignant
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Visto in TV (Prime Video).
Nella Parigi del dopoguerra (siamo nel 1947), il giovane e brillante ispettore della Sûreté Roger Borniche (Alain Delon) viene incaricato di acciuffare un criminale appena evaso di prigione, il feroce e pericoloso Emile Buisson (Jean-Louis Trintignant). Tratto dalle memorie autobiografiche del vero Borniche (il cui personaggio apre e chiude infatti la pellicola in una sorta di narrazione), è forse il miglior film di Deray, la storia di una caccia all'uomo raccontata in maniera asciutta e lineare, con i poliziotti che passano di traccia in traccia mentre il bandito elimina dietro di sé spie e informatori, e con un'eccellente caratterizzazione dei personaggi. È una sorta di sfida fra due uomini per molti versi l'uno all'opposto dell'altro, e non solo perché si trovano su due lati della barricata, ma anche per le loro idee politiche e i loro trascorsi (Borniche è un ex partigiano, Buisson un reazionario) nonché, ovviamente, per il carattere e l'indole: Borniche è un poliziotto "buono", uno "sbirro con la coscienza" che non tollera gli eccessi e le violenze dei suoi colleghi; Buisson un criminale spietato e paranoico, che uccide a sangue freddo anche gli innocenti e i propri complici che sospetta di essere traditori, a ragione – come il barista Raymond (Mario David) – o a torto – come l'autista italiano Mario (Renato Salvatori). Ciò nonostante, fra i due (che si ritroveranno faccia a faccia solo alla fine), scatta una sorta di sintonia, tanto da definirsi "se non amici, almeno compagni di viaggio" e finire quasi per comprendersi a vicenda (a un certo punto Borniche dice addirittura: "Certi giorni mi farebbe quasi piacere essere Buisson"). La scena della cattura del criminale, con la tensione che monta nella locanda dove buoni e cattivi mangiano fianco a fianco, mi ha ricordato alcuni classici film hongkonghesi ("Dragon Inn" e "Bullets over summer"). Ottimo Delon, sempre con l'immancabile sigaretta in bocca, ma soprattutto Trintignant, dallo sguardo gelido e impenetrabile. Nel cast anche Claudine Auger, André Pousse, Paul Crauchet.
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