6 giugno 2021

Mortal Kombat (Simon McQuoid, 2021)

Mortal Kombat (id.)
di Simon McQuoid – USA/Australia 2021
con Lewis Tan, Jessica McNamee
*1/2

Visto in TV (Now Tv).

L'ex lottatore professionista Cole Young (Lewis Tan) scopre di essere il discendente di un leggendario ninja giapponese, Hanzo Hasashi/Scorpion (Hiroyuki Sanada), e in quanto tale viene reclutato fra i "campioni" della Terra che dovranno battersi in un torneo contro quelli del Regno esterno, una dimensione popolata da creature malvagie. Terzo film (dopo quelli del 1995 e del 1997, con cui non ha nulla in comune: siamo di fronte a un reboot) ispirato al celebre videogioco picchiaduro/fantasy degli anni novanta. I fan ritroveranno numerosi personaggi del gioco, divisi fra buoni – Sonya Blade (Jessica McNamee), Jax (Mehcad Brooks), Liu Kang (Ludi Lin), Kung Lao (Max Huang) – e cattivi – Sub-Zero (Joe Taslim), Kano (Josh Lawson), Goro e Reptile (in CGI), Kabal (Daniel Nelson), Mileena (Sisi Stringer), Nitara (Mel Jarnson), Reiko (Nathan Jones) – con i loro poteri speciali (chi lancia palle di fuoco, chi manipola il freddo e la temperatura, chi è semplicemente un mostro con quattro braccia). Tadanobu Asano è Lord Raiden, il "protettore" della Terra, mentre Chin Han è Shang Tsung, il suo corrispettivo a capo del Regno esterno. Quanto alla sceneggiatura, pur fedele alle linee generali della backstory del gioco, è soltanto una goffa scusa per mettere in scena prima l'addestramento degli eroi (che devono risvegliare le proprie capacità) e poi i combattimenti, un mix fra arti marziali coreografate ed effetti speciali digitali (che consentono, fra l'altro, di rappresentare le violente "fatalities", ovvero le assai cruente conclusioni degli scontri). Nulla di particolarmente interessante o sconvolgente, comunque. Tutto è ovviamente apparecchiato per un sequel: a tutti gli effetti il "decimo torneo" tanto atteso non inizia mai, e nelle ultime scene Cole va alla ricerca di altri lottatori, il primo dei quali sarà Johnny Cage.

3 commenti:

In The Mood For Cinema ha detto...

Io sono cresciuta a pane e Mortal Kombat, il videogioco intendo. Il mio preferito è sempre stato Sub Zero, ma devo ammettere che queste operazioni cinematografiche lasciano sempre il tempo che trova. Certo con la storia delle fatalities mi hai messo una certa curiosità...

Christian ha detto...

Guarda, come film non è davvero niente di che. Magari uno di questi giorni proverò a rivedermi la versione di Paul W.S. Anderson, che ricordo poco. Quanto al gioco, personalmente preferivo "Street Fighter"...

In The Mood For Cinema ha detto...

Consumavo anche quello. Mi piacevano un sacco entrambi, ma se dovessi scegliere, sceglierei Mortal Kombat :)