19 giugno 2021

7 psicopatici (Martin McDonagh, 2012)

7 psicopatici (Seven Psychopaths)
di Martin McDonagh – GB/USA 2012
con Colin Farrell, Sam Rockwell
**1/2

Visto in TV (Prime Video).

Martin (Colin Farrell), sceneggiatore irlandese trapiantato a Hollywood, non riesce a scrivere la sceneggiatura del film "7 psicopatici" che gli è stata commissionata. Gli giunge in aiuto l'amico Billy (Sam Rockwell), che gli suggerisce le storie di alcuni dei possibili protagonisti, a cominciare dal misterioso giustiziere mascherato "Jack di quadri", che va in giro a uccidere gangster e mafiosi, senza però rivelargli che si tratta proprio di lui. In effetti la realtà e la finzione si intrecciano a più riprese, e così la sceneggiatura di Martin finisce col diventare il film che noi stessi stiamo guardando. Surreale e grottesca, questa black comedy sopra le righe (nella vena di un Tarantino) è di fatto il making of di sé stessa. I personaggi eccentrici, le tante sottotrame incrociate, i colpi di scena e le esplosioni di violenza e di gore si succedono senza sosta, così come i riferimenti cinematografici (si citano Kitano, Kieslowski, Melville, Woo) e soprattutto l'autoreferenzialità: il film contiene infatti anche la propria critica, dai punti di forza (la stratificazione) a quelli deboli (i personaggi femminili), e si diverte a decostruire i cliché delle pellicole a base di gangster, sparatorie e vendette, stravolgendone tutti gli elementi cardine (l'amicizia, il tradimento, lo scontro finale con il nemico). Il rischio, come sempre con questo tipo di approccio, è quello di svuotare gli eventi di significato. Quantomeno il relativismo post-moderno e l'eccessivo citazionismo sono qui proposti in maniera consapevole e in chiave praticamente parodistica. McDonagh (anche sceneggiatore: il protagonista è in tutto e per tutto un suo alter ego), al primo film "americano", si ripeterà poi con "Tre manifesti a Ebbing, Missouri". Grande il cast: oltre a Farrell e a Rockwell hanno un ruolo centrale Christopher Walken (che, insieme a Billy, rapisce cani per poi incassare le ricompense per il loro ritrovamento) e Woody Harrelson (boss mafioso, il rapimento del cui shih tzu di nome Bonny scatena la sua vendetta). Ma ci sono anche Harry Dean Stanton, Tom Waits, Željko Ivanek, Abbie Cornish e Olga Kurylenko (più Michael Pitt e Michael Stuhlbarg in un cameo all'inizio).

2 commenti:

Ismaele ha detto...

senza infamia e senza lode, secondo me

https://markx7.blogspot.com/2018/09/7-psicopatici-martin-mcdonagh.html


ciao

Christian ha detto...

Anche secondo me è inferiore sia a "In Bruges" sia a "Tre manifesti". La visione è divertente e gli attori sono ottimi, ma purtroppo fa parte a pieno titolo di quel cinema post-moderno e post-Tarantiniano, autoreferenziale e pieno di citazioni, per cui faccio davvero fatica a entusiasmarmi. Sono felice che con il film successivo McDonagh, pur senza rivoluzionare il suo stile, sia tornato a dare spessore a personaggi e vicende.