25 aprile 2020

Giorni di gloria (De Santis, Visconti, et al, 1945)

Giorni di gloria
di Mario Serandrei, Giuseppe De Santis,
Luchino Visconti, Marcello Pagliero – Italia 1945
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Visto in divx.

Dedicato "a tutti coloro che in Italia hanno sofferto e combattuto l'oppressione nazifascista" e co-prodotto dall'Anpi, un documentario (di montaggio) sulla resistenza, sui movimenti partigiani nell'Italia occupata e sui primi passi della rinascita e della ricostruzione nazionale dopo la guerra. Coordinato da Mario Serandrei (montatore) e Giuseppe De Santis (regista), e contenente anche spezzoni diretti da Luchino Visconti (il processo a Pietro Caruso, capo della polizia di Roma durante l'occupazione tedesca, e a Pietro Koch, dove il regista era presente come testimone) e Marcello Pagliero (l'apertura delle Fosse Ardeatine), il film utilizza materiale d'archivio (anche proveniente dal regime) e riprese effettuate in clandestinità per mostrare scorsi di vita e di lotta partigiana, raccontare piccoli e grandi episodi, far percepire l'atmosfera dei mesi immediatamente precedenti. E così si assiste all'organizzazione dei movimenti di resistenza sulle montagne e nelle città, si sentono i canti dei partigiani, si raccontano le azioni di sabotaggio e di guerriglia, si rievocano episodi come le Fosse Ardeatine e la strage di via Rasella, si documentano i processi ai complici delle forze di occupazione e la fucilazione delle spie, si odono le testimonianze delle vedove dei deportati o di coloro che furono uccisi dalle SS, si succedono scene di combattimento, scioperi e insurrezioni per riconquistare le città del nord, la folla che saluta l'arrivo delle truppe alleate per le strade di Milano, i cadaveri di Mussolini e degli altri gerarchi, e si termina mostrando i primi passi della ricostruzione ("con la forza paziente, onnipotente, del lavoro"). A raccontare il tutto c'è un narratore enfatico e una certa dose di retorica (inevitabile e giustificata, però, visto che gli eventi erano estremamente recenti), al netto dei quali non manca comunque l'evidente valore come testimonianza e documento storico.

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