5 novembre 2019

Leningrad Cowboys meet Moses (Aki Kaurismäki, 1994)

Leningrad Cowboys meet Moses
di Aki Kaurismäki – Finlandia/Germania/Francia 1994
con Matti Pellonpää, Kari Väänänen
**

Visto in divx, in originale.

Sperduti nel deserto messicano alla fine del film precedente, i Leningrad Cowboys ("la peggior banda di rock'n'roll del mondo") ritrovano il loro vecchio manager Vladimir (Pellonpää), che ora si fa chiamare Mosé, sfoggia una lunga barba nera e dichiara di essere stato inviato per ricondurre il suo popolo in patria. Si lasciano così convincere a ripartire per l'Europa, dove, a bordo di un vecchio pulmino rosso, attraverseranno vari paesi (dalla Francia alla Germania, dalla Repubblica Ceca alla Polonia) diretti verso l'ex (ma tuttora esistente) Unione Sovietica. Sulle loro tracce c'è però un agente della CIA (André Wilms), che li insegue perché Vladimir/Mosé ha rubato il naso della Statua della Libertà (!), e che si unisce al gruppo spacciandosi per il profeta Elia... Dopo il brillante "Leningrad Cowboys go America", ecco un sequel divertente ma assai meno significativo, nonostante le bizzarrie non manchino (così come la parodia degli eventi biblici: vedi Mosé che cammina sulle acque). I membri del gruppo (nato dalla fantasia di Kaurismäki, ma che nel frattempo era diventato una vera rock band) – divisi tra i dipartimenti "messicani", con tanto di poncho, sombreri e baffoni, e "sovietici", con uniformi militari e medaglie – interpretano sempre sé stessi, con gli inconfondibili ciuffi a punta, affiancati da un pugno di attori cari al regista (Kari Väänänen è ancora l'accompagnatore muto, che li tira spesso fuori dai guai). Ma tutto sembra meno nostalgico e più fine a sé stesso: non a caso il film, a differenza del prototipo, non ha avuto la stessa fama (non è nemmeno stato distribuito in Italia) e rimane tuttora il meno noto di tutti i lavori di Kaurismäki. Impagabili comunque i dialoghi in un inglese rudimentale e maccheronico, che accentuano il senso di spaesamento, e la consueta ironia minimalista, straniante e surreale. Nello stesso anno Kaurismäki dirigerà il primo film-concerto del gruppo, "Total Balalaika Show".

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