Justice League (Zack Snyder, 2017)
Justice League (id.)
di Zack Snyder [e Joss Whedon] – USA 2017
con Ben Affleck, Henry Cavill, Gal Gadot
*1/2
Visto in TV, con Sabrina.
Dopo la morte di Superman (raccontata in "Batman v Superman: Dawn of Justice", di cui questo film è letteramente il sequel), il mondo è piombato nell'incertezza e nel caos, e di questo approfitta il malvagio alieno Steppenwolf (Ciarán Hinds), che attacca la Terra con l'intenzione di distruggerla. Per opporsi a lui, Bruce Wayne/Batman (Ben Affleck) raduna una squadra di supereroi di cui fanno parte Diana Prince/Wonder Woman (Gal Gadot), l'atlantideo Arthur Curry/Aquaman (Jason Momoa), il giovane velocista Barry Allen/Flash (Ezra Miller) e l'ingegnerizzato Victor Stone/Cyborg (Ray Fisher). Dopo aver imparato a fare squadra, i cinque riusciranno anche a resuscitare Clark Kent/Superman (Henry Cavill), che li aiuterà a sconfiggere il nemico. Il supergruppo per eccellenza dei fumetti della DC Comics (che, analogamente agli Avengers della Marvel, raduna tutti gli eroi più importanti del proprio universo: mancano ancora Green Lantern, Martian Manhunter e pochi altri, ma sicuramente nei prossimi film ci sarà spazio anche per loro) viene introdotto al cinema in una pellicola formulaica e priva della minima originalità, a partire da un antagonista quanto mai generico, le cui noiosissime scene sullo schermo grondano talmente tanta computer grafica che sembra di assistere a un videogioco anziché a un film. Già sconfitto in un'era remota da un'alleanza di tutti i popoli della Terra (comprese le Amazzoni e gli Atlantidei), stavolta per fermare Steppenwolf e il suo esercito bastano sei eroi, alcuni dei quali senza poteri (Batman) o alle prime armi (Flash). Se Affleck continua a interpretare un Batman vecchio, massiccio e milleriano, per gli altri personaggi abbiamo caratterizzazioni semplicissime (Wonder Woman e Superman fanno molti passi indietro rispetto ai film precedenti) o stereotipate (Aquaman è sborone, Cyborg è antagonista, Flash è socialmente inetto). Quanto alla resurrezione di Superman, questa avviene come se nulla fosse, a parte un primo e breve disorientamento. Fra le poche battute memorabili, la risposta di Bruce Wayne a Flash: "Quali hai detto che sono i tuoi superpoteri?" "Sono ricco". Piccole parti per il cast di contorno dell'uomo d'acciaio (Amy Adams è Lois Lane, Diane Lane è Ma' Kent), del cavaliere oscuro (Jeremy Irons è Alfred, J. K. Simmons è il commissario Gordon) e di Wonder Woman (Connie Nielsen è Ippolita). Dopo il flop di critica di "Batman v Superman", giudicato troppo cupo, il film è stato alleggerito nei toni rispetto allo script iniziale (grazie all'intervento di Joss Whedon, che si è occupato anche della post-produzione e della regia delle scene aggiuntive al posto di Snyder) nella speranza di imitare la Marvel, con il risultato però di una notevole perdita di spessore (si salvano in parte le interazioni fra i vari personaggi). A questo punto, sarebbe stato forse meglio imboccare direttamente la via della commedia, magari sulla falsariga della "Justice League International" di Keith Giffen e J.M. De Matteis, che alla fine degli anni ottanta realizzarono una sequenza di albi a fumetti fortemente autoironica. Belli i titoli di testa, con una versione acustica (di Sigrid) di "Everybody knows" di Leonard Cohen. Costato uno sproposito (ben 300 milioni di dollari), il film ha deluso al botteghino facendo meno sfracelli del previsto. Nel 2021 è stata resa disponibile in TV la "director's cut" (4 ore!) di Snyder.
2 commenti:
Davvero imbarazzante. i toni cupi erano l'unica cosa salvabile del precedente film… Che era brutto, ma in virtù della propria bruttezza riusciva a essere memorabile. Questo è solamente anonimo.
Siamo completamente d'accordo! :)
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