Il mio capolavoro (Gastón Duprat, 2018)
Il mio capolavoro (Mi obra maestra)
di Gastón Duprat – Argentina/Spagna 2018
con Guillermo Francella, Luis Brandoni
**1/2
Visto al cinema Eliseo, in originale con sottotitoli
(rassegna di Venezia).
Arturo (Francella), proprietario di una galleria d'arte, cerca a fatica di tenere a galla il suo amico di lunga data Renzo Nervi (Brandoni), anziano pittore che non vende più un quadro, anche a causa del suo carattere burbero e scostante che lo porta a rifiutare ogni compromesso (come i lavori su commissione) o ad adeguarsi ai nuovi gusti del pubblico. Il rapporto fra i due amici si dipana fra alti e bassi, finché non hanno l'idea di fingere la morte dell'artista per far schizzare alle stelle l'interesse per i suoi dipinti (nonché il loro prezzo)... Dopo "Il cittadino illustre", Duprat presenta un'altra pellicola sul tema della creatività, dell'arte contemporanea e della percezione del suo valore. Più leggero e meno profondo del film precedente, il film diverte comunque grazie alla corrosiva satira del mondo dell'arte e per la simpatia e l'affiatamento dei due protagonisti (per non parlare di un pizzico di black comedy). I dipinti attribuiti a Renzo che si vedono nel film sono in realtà opera del pittore argentino Carlos Gorriarena. La sceneggiatura è scritta a quattro mani da Duprat con il fratello Andrés (direttore del museo nazionale delle belle arti di Buenos Aires), mentre Mariano Cohn – co-regista del lungometraggio precedente – figura solo come produttore.
2 commenti:
Ma mi sono addormentato io, o il film non spiega come fanno a certificare la finta morte di Renzo?
In effetti la sceneggiatura glissa sulla cosa... Si lascia credere al pubblico che Arturo voglia avvelenare proprio Renzo, e poi c'è un flash forward.
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