4 settembre 2018

Wonder Woman (Patty Jenkins, 2017)

Wonder Woman (id.)
di Patty Jenkins – USA 2017
con Gal Gadot, Chris Pine
**1/2

Visto in TV, con Sabrina.

Già introdotta nel DC Extended Universe (l'universo cinematografico della DC Comics) nel precedente "Batman v Superman: Dawn of Justice", Wonder Woman, la supereroina per eccellenza (creata nei fumetti negli anni quaranta), è protagonista di una pellicola che ne racconta le origini, svelando anche il retroscena della fotografia – vista nel film precedente – che la ritraeva ai tempi della prima guerra mondiale. Rispetto alla complessità, alla cupezza e all'eccessiva drammaticità degli altri film del DC Universe, qui tutto è più leggero e lineare, ma non è affatto un difetto (anzi, consente di apprezzare la pellicola anche a sé stante, slegata dalla continuity e dai rapporti con gli altri lungometraggi). E l'ambientazione temporale durante la Grande Guerra è quanto meno originale e ben sfruttata. Diana fa parte del mitico popolo delle Amazzoni, donne guerriere che risiedono sull'isola di Themyscira nel Mar Egeo, nascosta al mondo esterno da un incantesimo di Zeus, dove si addestrano al combattimento in attesa dello scontro finale con il loro arcinemico (nientemeno che Ares, dio della guerra). Quando sull'isola, per la prima volta dopo secoli, giungono accidentalmente alcuni uomini, fra cui il soldato americano Steve Trevor (Chris Pine), portando notizie del grande conflitto in corso, la giovane Diana si convince che si tratti dell'opera di Ares. Armata di spada, scudo e del suo laccio magico, decide così – nonostante l'opposizione di sua madre, la regina Ippolita – di seguire Steve nel mondo degli uomini. Parteciperà alle vicende della prima guerra mondiale, affrontando i soldati tedeschi, il terribile Dottor Poison, e soprattutto Ares redivivo, anche se questi le spiegherà che gli uomini si battono e si uccidono per propria scelta, senza alcun bisogno del suo intervento. Osannato negli Stati Uniti come primo film di supereroi "femminista" (si noti come anche la regista sia una donna), in realtà il fatto che la protagonista sia di genere femminile è del tutto incidentale (e ha ragione James Cameron quando osserva un po' polemicamente come il film, a differenza per esempio dei suoi "Aliens" e "Terminator 2", non sia particolarmente innovativo nel rappresentare un'eroina forte ed emancipata). Il vero tema centrale è semmai quello dell'origine del male, della guerra e del libero arbitrio, e da questo punto di vista lo script ha il pregio di non banalizzare l'argomento, pur calandolo in un contesto di divertimento action ed escapista. Nel ruolo dell'eroina, la modella israeliana Gal Gadot convince molto più di quanto non avesse fatto in "Batman v Superman". Il resto del cast è adeguato, con una menzione speciale per il cattivo David Thewlis. Fra le Amazzoni si riconoscono Connie Nielsen (Ippolita) e Robin Wright (Antiope), mentre fra i compagni di missione di Diana e Steve ci sono Saïd Taghmaoui ed Ewen Bremner. Già in cantiere un sequel, ma nel frattempo Wonder Woman è apparsa (al fianco degli altri eroi DC) anche in "Justice League".

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