Le vie della città (R. Mamoulian, 1931)
Le vie della città (City Streets)
di Rouben Mamoulian – USA 1931
con Gary Cooper, Sylvia Sidney
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Visto in divx, in originale con sottotitoli inglesi.
Figlia di un gangster al soldo di un boss che opera nel racket della birra (siamo ai tempi del proibizionismo), la giovane Nan Cooley (Sylvia Sidney) finisce in prigione per aver aiutato il padre a commettere un omicidio. Quando esce, scopre con dispiacere che anche il suo fidanzato Kid (Gary Cooper), un cowboy innocente e senza ambizioni che in precedenza lavorava al tirassegno in un luna park, è entrato a far parte della banda. Ma quando il boss, Big Fellow Maskal (Paul Lukas), mette gli occhi su di lei, il ragazzo saprà ribellarsi per proteggerla. Da un racconto di Dashiell Hammett, un intenso e originale noir a sfondo gangsteristico (un filone che in quegli anni stava entrando prepotentemente in voga, grazie a pellicole come "Nemico pubblico", "Piccolo Cesare" e "Scarface") con un'atmosfera di accerchiamento e paranoia e un nutrito gruppo di variegati personaggi. Guy Kibbee è Pop, il padre di Nan, che non esita a far finire la figlia in prigione o a darla in pasto al proprio capo pur di far carriera. Wynne Gibson è Agnes, l'amante del boss, che viene scaricata quando questi si invaghisce proprio di Nan. Se la vera protagonista è la Sidney (suo il punto di vista da cui gli spettatori seguono la storia), è comunque notevole il carisma di un giovane Gary Cooper, eroe ingenuo ma determinato. Memorabile la frase con cui il boss certifica il tradimento o la condanna a morte di coloro che gli intralciano la strada, stringendo loro la mano e dichiarando ipocritamente "Nessun rancore" ("No hard feelings"). La sceneggiatura affronta i temi dell'innocenza e del peccato con la sufficiente dose di ambiguità, anche perchè il codice Hays non era ancora entrato in vigore. Quanto alla regia di Mamoulian, al secondo film, punta molto sul montaggio, sulle inquadrature e sui dettagli, e può vantare una carrellata di perfetti volti da gangster (fra i comprimari figurano William Boyd, Stanley Fields e, non accreditata, una non ancora celebre Paulette Goddard).
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