12 marzo 2010

Alice in Wonderland (W.W. Young, 1915)

Alice in Wonderland
di W.W. Young – Gran Bretagna 1915
con Viola Savoy
**

Visto in divx.

Il terzo adattamento del libro di Lewis Carroll per il cinema (dopo quelli del 1903 e del 1910) è anche il primo a disporre di una lunghezza superiore a un singolo rullo di pellicola. Con quasi un'ora di durata, e dunque tempi meno compressi, il film può raccontare le avventure di Alice nel paese delle meraviglie con maggiore fedeltà e anche con più calma, come dimostra il bellissimo incipit nel quale la bambina passeggia per la campagna in compagnia della sorella maggiore, e prima di addormentarsi incontra molti animali (fra cui un coniglio e un gatto) che torneranno trasfigurati nel suo sogno. La struttura del film è essenzialmente episodica, e le sequenze rappresentate sono praticamente tutte quelle del libro (in altre versioni cinematografiche, come in quella animata della Disney, ne mancano invece molte): la sala delle porte, la convention degli animali, la visita alla casa del coniglio, l'incontro con il bruco e la recita della poesia "You are old, father William", la zuppa della Duchessa, il gatto del Cheshire, la corte della Regina di Cuori e la partita di croquet, la Finta Tartaruga, la quadriglia delle aragoste, il processo al Fante di Cuori. Curiosamente è assente proprio una delle scene più celebri, il té con la lepre marzolina e il Cappellaio Matto, ma forse si tratta di una parte andata perduta, visto che alla fine del secondo rullo Alice dichiarava di voler appunto andare a far visita alla lepre, e che poi il Cappellaio ricompare durante il processo. L'estetica del film deve molto all'iconografia classica. Tecnicamente la cosa più interessante sono le maschere e i costumi da animali indossati dagli attori. Rispetto alla versione del 1903 c'è ovviamente una maggior profondità di campo e più cura nei dettagli, ma anche più staticità e un minor dispiego di effetti ottici, quasi inesistenti (mancano, in particolare, tutte le sequenze in cui Alice cambia dimensioni). Le didascalie sono numerose, il che permette di dare spazio anche alla vena poetica e ai paradossi linguistici di Carroll ma rallenta a volte l'azione in modo eccessivo. L'attrice protagonista è decisamente più attraente rispetto a quella del 1903: si tratta di Viola Savoy, all'epoca quindicenne e piuttosto popolare come baby diva. Aveva già recitato in oltre un centinaio di film, ma all'epoca di "Alice" era praticamente a fine carriera (!).

0 commenti: