29 giugno 2019

La città si difende (Pietro Germi, 1951)

La città si difende
di Pietro Germi – Italia 1951
con Renato Baldini, Paul Müller
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Visto in TV.

Quattro uomini – il pittore Guido (Paul Müller), l'ex calciatore Paolo (Renato Baldini), il disoccupato Luigi (Fausto Tozzi) e il giovane studente Alberto (Enzo Maggio jr.) – rapinano l'incasso di una partita di calcio allo stadio: non si tratta di delinquenti di professione, ma di disperati che, in una città che mostra ancora le ferite aperte della guerra, sperano in questo modo di rifarsi una vita. Il destino, però, vorrà diversamente. Con un titolo che sembra anticipare la stagione dei poliziotteschi, Germi filma una storia che ricorda invece capisaldi come "Giungla d'asfalto" di Huston o "Rapina a mano armata" di Kubrick, ovvero quella di una rapina portata a termine con successo, ma i cui autori non riescono a goderne i frutti per una serie di circostanze avverse. Quasi diviso in episodi, il film segue le vicende dei quattro protagonisti separatamente: Paolo, che era stato costretto ad abbandonare la carriera agonistica per un infortunio, sarà tradito proprio dall'amante (Gina Lollobrigida) che sperava di riconquistare con il denaro; Luigi, pentito delle sue azioni, cercherà di lasciare la città insieme alla moglie (Cosetta Greco) e alla figlioletta, ma finirà col cedere alla pressione; Guido, braccato dalla polizia, contatterà una banda di contrabbandieri per farsi portare fuori dal paese, ma ci lascerà la pelle; e infine Alberto minaccerà il suicidio saltando giù da un cornicione ma sarà convinto a costituirsi da un accorato discorso della madre (Emma Baron). La sceneggiatura (di Federico Fellini, Tullio Pinelli e Luigi Comencini) risulta purtroppo di maniera, schematica e a tratti anche retorica (vedi il discorso finale della madre di Alberto), più sbilanciata sul versante del neorealismo che del noir, in particolare nell'episodio di Luigi, dai toni fin troppo melodrammatici. La parte migliore è invece quella relativa a Guido, il pittore che insegue un amore impossibile per una donna vista una volta sola (Tamara Lees). Premiato come miglior film italiano alla Mostra di Venezia.

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