Compiti a casa (A. Kiarostami, 1989)
Compiti a casa (Mashgh-e shab)
di Abbas Kiarostami – Iran 1989
con Abbas Kiarostami, Iraj Safavi
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Rivisto in divx, in originale con sottotitoli.
Insieme al suo operatore e ad un fonico, il regista Abbas Kiarostami si reca in una scuola elementare per "intervistare" alcuni dei bambini (e anche due genitori) sul tema dei compiti a casa. Che sono troppi, troppo difficili, richiedono tempo (sottratto ai lavori domestici o all'aiuto in casa che i piccoli sono spesso tenuti a dare) e il coinvolgimento attivo di genitori o parenti (molti dei quali illetterati). Per non parlare delle severe punizioni impartite ai figli se i risultati non sono quelli sperati (per i bambini è normale essere picchiati, e molti di loro affermano che faranno lo stesso con i propri figli, quando ne avranno), mentre molto più raramente giungono premi o incoraggiamenti. La pellicola, un vero e proprio documentario nella vena del "Salam cinema" di Mohsen Makhmalbaf, alterna le immagini delle interviste ai bambini (che appaiono timidi, intimoriti quando non proprio spaventati o traumatizzati) a scene della scolaresca che, radunata nel cortile della scuola, recita slogan e inni religiosi. Kiarostami non rilascia commenti, ma dalle domande che fa e dalle risposte che riceve è evidente la sua condanna verso un sistema scolastico che inibisce i piccoli, ne soffoca la creatività, scarica le responsabilità degli insegnanti su di loro o addirittura sulle loro famiglie. E pur nella sua semplicità e schiettezza, il film lascia intravedere sprazzi di poesia (come nel finale, quando lo scolaro più impaurito di tutti recita una preghiera). Kiarostami aveva già abilmente raccontato di bambini e problemi scolastici in numerosi cortometraggi "educativi", oltre che nel classico (di due anni prima) "Dov'è la casa del mio amico?".
2 commenti:
La capacità e l'amore con cui questo regista guarda il mondo dei bambini è sorprendente, soprattutto pensando al paese d'origine, così maschilista e indifferente di fronte ai traumi infantili, che una cattiva educazione (la pedagogia nera di cui parla la psicoanalista Alice miller) continua ad infliggere ancora, destinata a ripetersi nelle nuove generazioni(vedi il proposito dei bimbi di fare lo stesso da grandi con i propri figli...)
Da "Il viaggiatore" a "Dov'è la casa del mio amico?", ma anche nei suoi cortometraggi, Kiarostami ha sempre rappresentato con estrema naturalezza e grande partecipazione il mondo e il vissuto dei bambini. Forse è il più grande maestro al riguardo...
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