16 ottobre 2018

Monkeyshines (W. K. L. Dickson, 1890)

Monkeyshines, No. 1
Monkeyshines, No. 2
Monkeyshines, No. 3
di William K. L. Dickson – USA 1890

Visto su YouTube.

Il terzo posto nella storia del cinema, dopo Louis Le Prince e William Friese-Greene, va a William Kennedy Laurie Dickson, un dipendente di Thomas Edison (sì, l'inventore della lampadina e del fonografo!). Quest'ultimo, impressionato dai risultati del fotografo inglese Eadweard Muybridge (che era riuscito a scattare sequenze di foto che, viste di seguito, davano l'illusione del moto), aveva deciso di investire tempo e risorse nella realizzazione di apparecchi in grado di catturare "immagini in movimento", già immaginandone – a differenza degli altri pionieri – un possibile sfruttamento commerciale. Gli esperimenti iniziarono nel 1888 nei laboratori di Edison negli Stati Uniti, ma i veri progressi si ebbero a partire dall'anno dopo, quando George Eastman rese disponibile sul mercato i primi rotoli di pellicole fotografiche basate su celluloide. Dickson, su commissione di Edison, costruì una macchina da ripresa chiamata kinetografo (che inizialmente imprimeva le immagini su un cilindro), e nel novembre 1890 (fonti meno attendibili parlano addirittura del giugno 1889) realizzò insieme al collega William Heise i primi film mai girati negli Stati Uniti: una serie di brevi pellicole sperimentali chiamate "Monkeyshines". Si trattava di film di prova, ancora non destinati al pubblico. In "Monkeyshines No. 1", così come nei suoi due "sequel" girati lo stesso anno (la prima serie della storia!), si può (intra)vedere l'assistente di laboratorio Sacco Albanese (altri parlano di John Ott) mentre si muove e fa ampi gesti con le braccia. Oltre al kinetografo, Dickson mise a punto anche un apparecchio per vedere le immagini riprese, chiamato kinetoscopio, che però consentiva la visione a un solo spettatore per volta. Si trattava infatti di una grande cassa all'interno della quale erano posizionati dei rulli che permettevano il trascinamento della pellicola. Funzionava come un juke-box: inserendo una moneta nell'apposita fessura (già si pensava allo sfruttamento economico!), lo spettatore poteva azionare i rulli con una manovella e vedere così le immagini scorrere attraverso un piccolo foro in cima all'apparecchio. Dickson continuerà a lavorare per Edison fino al 1895, quando lo lascerà per fondare una propria compagnia, la Biograph.

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