Je vous aime (Georges Demenÿ, 1891)
Je vous aime
di Georges Demenÿ – Francia 1891
con Georges Demenÿ
Visto su YouTube.
Considerato il primo "primo piano" della storia del cinema (in realtà un piano medio, dalle spalle in su), questo film, che mostra un uomo – lo stesso Demenÿ – che pronuncia la frase "Je vous aime" ("Ti amo"), fa parte di una serie di pellicole commissionate ad Etienne-Jules Marey da Hector Marichelle, direttore dell'Istituto Nazionale Francese per i Sordomuti, che intendeva utilizzarli per insegnare ai suoi studenti a parlare e a leggere le labbra. Marey affidò il progetto a Georges Demenÿ, suo assistente presso la Station Physiologique di Parigi. Marichelle aveva richiesto espressamente che gli attori fossero inquadrati da vicino, in modo che il movimento delle labbra fosse chiaro e visibile Da notare come Demenÿ tenga gli occhi socchiusi, forse disturbato dai riflessi dallo specchio che lo illuminava (la luce era necessaria per far risaltare i lineamenti del volto). Probabilmente il film si rivelò poco utile ai fini educativi, ma colpì molto gli spettatori e rese assai popolare il piano medio fra i primi cineasti (Edison lo utilizzerà nel 1896 nel suo "Il bacio"). Il progetto spinse Demenÿ a interessarsi sempre di più al cinema, portandolo infine alla rottura con Marey. Dopo essere stato infatti il suo braccio destro per quattordici anni, i due si separarono nel 1894 quando Demenÿ decise di dedicarsi agli aspetti commerciali della nuova invenzione (mentre al suo mentore interessavano solo quelli scientifici ed educativi). Negli anni successivi, Demenÿ perfezionò il "cronofotografo" di Marey e inventò un proprio "fonoscopio", che riproduceva in sequenza le immagini impresse su un disco in rotazione. Demenÿ fondò anche una compagnia per commercializzare i suoi "ritratti parlanti", senza troppo successo (la sua idea era quella di fare concorrenza agli album di fotografie!). Ma il suo maggior contribuito tecnico allo sviluppo del cinema fu l'invenzione di un meccanismo per il movimento intermittente della pellicola, che venne poi venduto a Léon Gaumont e incluso nel Vitascope di Edison. Le sue soluzioni tecnologiche rimasero in uso per un paio di decenni.
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