23 ottobre 2018

L'uscita dalle fabbriche Lumière (L. Lumière, 1895)

L'uscita dalle fabbriche Lumière
(La sortie de l'usine Lumière à Lyon)
di Louis Lumière – Francia 1895
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Visto su YouTube (tre versioni).

La data "ufficiale" della nascita del cinema è fissata per convenzione al 28 dicembre 1895, ovvero il giorno della prima proiezione pubblica (e a pagamento), nel Salon indien du Grand Café sul Boulevard des Capucines a Parigi, di dieci cortometraggi girati dai fratelli Louis e Auguste Lumière (anche se il "regista" è da considerarsi solo il primo) con la macchina da presa di loro invenzione, il cinématographe, brevettato il 13 febbraio 1895 e in grado non solo di impressionare ma anche di proiettare le pellicole. In realtà, i Lumière – il cui cognome significa "Luce": nomen omen! – non sono stati i primi cineasti della storia: da Louis Le Prince (1888) a William Friese-Greene (1889), passando per pionieri come Wordsworth Donisthorpe, Etienne-Jules Marey e Georges Demenÿ fino a W. K. L. Dickson, William Heise e gli altri impiegati di Thomas Edison (dal 1890), già numerosi erano stati coloro che avevano dimostrato di essere in grado di registrare e poi riprodurre filmati con immagini in movimento. Gli stessi Louis e Auguste avevano a loro volta iniziato a compiere esperimenti in questo campo già tre anni prima, nel 1892, quando il padre Antoine era andato in pensione affidando ai figli l'industria fotografica di famiglia. A quell'anno risalirebbe uno dei loro primi film sperimentali, purtroppo andato perduto, "Le prince de Galles" con protagonista il futuro re Edoardo VII, figlio della regina Vittoria (da non confondere con il film dallo stesso nome girato dieci anni dopo, il 9 agosto 1902, che mostra il passaggio della carrozza reale in occasione dell'incoronazione dello stesso Edoardo). Ma fu la straordinaria innovazione tecnologica del cinématographe, superiore a tutti gli apparecchi precedenti per qualità dell'immagine, praticità, leggerezza e durata della pellicola (ben 52 secondi), a consentire loro di surclassare il kinetoscopio di Thomas Edison (che permetteva la visione dei film soltanto a uno spettatore per volta, guardando attraverso un foro e girando una manovella) o il contemporaneo bioscopio dei fratelli tedeschi Skladanowsky (ispirato alla lanterna magica). È dunque giusto attribuirgli il merito della nascita del "cinema" come lo intendiamo oggi, ovvero come luogo e rito di visione collettiva.

I dieci film proiettati agli spettatori in quel fatidico giorno erano i seguenti:
- L'uscita dalle fabbriche Lumière
- Il volteggio
- La pesca dei pesci rossi
- L'arrivo dei fotografi al congresso di Lione
- I maniscalchi
- L'innaffiatore innaffiato
- La colazione del bimbo
- Il salto alla coperta
- La Place des Cordeliers a Lione
- Il mare (Bagno in mare)

"L'uscita dalle fabbriche Lumière", il primo in assoluto a essere mostrato al pubblico, era stato girato il 19 marzo dello stesso anno e mostra le porte di un capannone delle fabbriche di materiale fotografico dei Lumière a Montplaisir (alla periferia di Lione), mentre ne fuoriescono gli operai (in maggioranza donne) al termine del loro turno di lavoro. Oltre alle persone a piedi, c'è qualcuno che esce in bici. Inoltre passa anche un cane e, nel finale, una carrozza trainata da cavalli, probabilmente con a bordo i padroni, prima che un custode chiuda le porte. La prima cosa da notare è che, pur trattandosi formalmente di un documentario (che mostra un evento reale), c'è comunque un notevole lavoro di messa in scena e anche di direzione degli attori. Le persone sono state istruite a non guardare in macchina e a non camminare direttamente in direzione della camera. Inoltre, il semplice fatto che esistano diverse versioni del film (almeno tre, girate in diversi periodi dell'anno come testimoniano gli abiti primaverili o invernali), rivela che i cineasti e gli "attori" seguivano uno script. Infine, la posizione delle ombre suggerisce che le riprese si siano svolte verso mezzogiorno (probabilmente per avere più luce) o nella tarda mattinata, e dunque non certo alla fine della giornata di lavoro. Anche per questi motivi, c'è chi sospetta che l'abbigliamento degli operai non fosse quello indossato da loro abitualmente, ma scelto per l'occasione (si notano gonne ampie e grossi cappelli piumati). Il film (o almeno la sua prima versione) dura 46 secondi e venne girato, come tutte le pellicole dei Lumière, in quello che diventerà per lungo tempo lo standard dell'industria del cinema, ovvero con una pellicola da 35mm, un aspect ratio di 1,33:1 e una velocità di 16 fotogrammi al secondo. Da notare anche l'eccellente qualità cinematografica e la profondità di campo, superiore di molto ai lavori dei pionieri del cinema che avevano preceduto i due fratelli (segnatamente Edison, i cui film dovevano essere girati all'interno di studi di posa e non in esterni). Oggi il capannone da cui uscivano gli operai esiste ancora (anche se il resto dell'edificio è stato demolito) e ospita l'Istituto Lumière.

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