L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat (L. Lumière, 1896)
L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat
(L'arrivée d'un train en gare de La Ciotat)
di Louis Lumière – Francia 1896
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Visto su YouTube.
Forse il film più famoso dei fratelli Lumière, quello attorno al quale è nata la diceria che gli spettatori, nel vedere il treno avvicinarsi dal fondo dello schermo e diventare sempre più grande, fuggissero terrorizzati dalla sala di proiezione per il timore di esserne travolti. Probabilmente si tratta di una leggenda urbana (anche se bisogna dire che nel 1935 lo stesso Lumiére ne realizzò una versione stereoscopica – vale a dire in 3D – da mostrare all'Accademia delle Scienze francese: e fu forse quella a scatenare qualche timore!). Inoltre, contrariamente a quanto si crede di solito, la pellicola non faceva parte del gruppo di dieci film presentati a Parigi il 28 dicembre 1895, "data di nascita" del cinema. Venne invece mostrato in pubblico circa un mese più tardi, il 25 gennaio 1896. A La Ciotat, cittadina costiera nel sud della Francia, i fratelli Lumière avevano una residenza estiva (qui girarono altri tre dei loro primi film: "La partita a carte", "L'innaffiatore innaffiato" e "La colazione del bimbo"). Come rivela il titolo spoileratore, il cortometraggio mostra il convoglio, trainato dalla locomotiva a vapore, avvicinarsi man mano alla stazione, procedendo dal fondo dello schermo verso lo spettatore e da destra verso sinistra (la prospettiva mostra i binari in diagonale). Sulla banchina, sulla destra, ci sono un capostazione e alcuni passeggeri in attesa di salire a bordo, fra cui una signora con il figlioletto. Proprio l'angolo di ripresa e la prospettiva "forzata" (insieme alla profondità di campo) costituiscono gli aspetti tecnici più interessanti del film, quelli che maggiormente lo hanno impresso nell'immaginario collettivo: siamo ben lontani dalle pantomime o dalle riprese da palcoscenico teatrale che caratterizzavano i precedenti tentativi di Edison e compagni. Come tutte le prime pellicole girate con il cinématographe, anche questa dura circa 50 secondi, non presenta stacchi di montaggio e può essere considerata un documentario (benché sia evidente come i Lumière curassero a fondo aspetti quali la collocazione della macchina da presa, la disposizione delle comparse e i tempi. Inoltre, anche se la camera è fissa, il movimento del treno fa sì che si passi da un'inquadratura in campo lungo a una in campo medio e infine a un primo piano).
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