22 settembre 2012

Izmena (Kirill Serebrennikov, 2012)

Izmena
di Kirill Serebrennikov – Russia 2012
con Albina Dzhanabaeva, Dejan Lilic
**1/2

Visto al cinema Arcobaleno, in originale con sottotitoli (rassegna di Venezia).

Un uomo e una donna scoprono che i rispettivi coniugi sono amanti. Cominciano così a frequentarsi per discutere dell'argomento e finiscono col pedinare i due adulteri fino alla stanza d'albergo dove si incontrano abitudinalmente. Dopo un incidente in cui i due traditori perdono la vita (e per il quale una bizzarra detective in gonnella sospetterà di loro), i due protagonisti scelgono di separarsi: ma qualche anno dopo, quando ormai si sono entrambi risposati, l'attrazione reciproca li farà ritrovare e diventare amanti a loro volta. Impossibile non pensare a un confronto con "In the mood for love", il capolavoro di Wong Kar-Wai che partiva da uno spunto simile ma che presentava sviluppi, toni e atmosfere completamente diverse. Se quello era un melodramma struggente, qui siamo più dalle parti del neo-noir esistenzialista ("gelido e metafisico", hanno scritto i critici). I personaggi rimangono sfuggenti e distanti dallo spettatore, che non ha quasi nessuna occasione per lasciarsi coinvolgere dalla vicenda, anche perché la sceneggiatura gioca a mantenere un velo di ambiguità su alcuni momenti chiave. La fotografia fredda, la regia elegante e ricercata (lunghi piani sequenza, spesso con la camera a mano che segue i personaggi, e un'attenzione estetica per inquadrature insolite che si svelano piano a piano), la cura negli effetti sonori (per esempio nella scena del temporale), il fondamentale ruolo delle scenografie (l'ospedale, l'albergo, i piazzali antistanti alle inospitali architetture di periferia della Russia post-sovietica) e le buone prove degli interpreti lo rendono comunque abbastanza interessante. Per non parlare di alcuni momenti imprevedibili che possono stimolare riflessioni sul caso, il destino e la predeterminazione. Il titolo significa "Tradimento".

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