Le più belle truffe del mondo (aavv, 1964)
Le più belle truffe del mondo
(Les plus belles escroqueries du monde)
di Hiromichi Horikawa, Roman Polanski, Ugo Gregoretti, Claude Chabrol, Jean-Luc Godard – Fra/Ita/Ola/Gia 1964
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Visto in divx, in francese.
Un film a episodi poco accattivante e poco omogeneo per stile (per lo più tendente alla commedia), nel quale spicca in positivo il segmento diretto da Polanski, al suo primo lavoro fuori dalla Polonia. Interessanti anche gli episodi di Godard e Gregoretti. Sui titoli di testa e come introduzione a ogni segmento c'è una canzone, non eccezionale, di Serge Gainsbourg.
Tokyo – "Les cinq bienfaiteurs de Fumiko", di Hiromichi Horikawa, con Mie Hama, Ken Mitsuda (*1/2)
Una ragazza che lavora come intrattenitrice in un locale segue fino a casa un cliente, un anziano musicista, per rubargli la dentiera di platino. Ma scoprirà che era falsa. Horikawa era stato assistente regista di Kurosawa, ma non ha ereditato il talento dell'Imperatore. La protagonista è simpatica, ma il film manda di... "mordente" (ah ah!).
Amsterdam – "La riviere de diamants", di Roman Polanski, con Nicole Karen, Jan Teulings (**1/2)
Una ragazza francese seduce un ricco diplomatico e si finge sua moglie per sottrarre a un gioielliere una preziosa collana di diamanti. Ma evidentemente non le interessava poi tanto, visto che subito dopo la baratta con un pappagallo (!). Ambientato in una Amsterdam cosmopolita e trafficata, dove ogni tanto si intravede la polizia che ripesca un'automobile finita nei canali, è l'episodio più bello, girato in maniera frizzante e con uno stile che il Mereghetti giustamente definisce "svagato e funambolico".
Napoli – "La feuille de route", di Ugo Gregoretti, con Gabriella Giorgelli, Beppe Mannaiuolo (**)
Una prostituta ha ricevuto il foglio di via e sarebbe costretta a tornare al paese natale. Un giovane studente in legge le suggerisce di sposare un vecchietto dell'ospizio per "mettersi in regola". L'idea piace al suo protettore, che sogna di applicarla su grande scala. Ma il vecchietto, che voleva consumare la sua prima notte di nozze, si vendica denunciando i due per adulterio. I toni a metà fra commedia e neorealismo salvano un po' un episodio che forse sarebbe stato più interessante con maggior tempo a disposizione per approfondire i personaggi.
Parigi – "L'homme qui vendit la tour Eiffel", di Claude Chabrol, con Francis Blanche, Jean-Pierre Cassel (*)
Una banda di truffatori, tutti con nasi e baffi finti, vende la torre Eiffel a un tedesco che ha una vera e propria venerazione per il monumento. Una farsa senza stile e senza idee, che sembra la brutta copia di una commedia all'italiana (ricorda infatti la gag della Fontana di Trevi di "Totòtruffa 62"). I personaggi sono soltanto delle macchiette, e le uniche scene belle sono quelle della Torre, che ricordano il documentario "La Tour" di René Clair. Catherine Deneuve ha una particina minuscola e dice solo una battuta (quasi di culto) al suo compagno, uno dei truffatori: "Ti preferisco con un naso finto".
Marrakech – "Le Grand Escroq", di Jean-Luc Godard, con Jean Seberg, Charles Denner (**)
Una giovane reporter americana (che si chiama Patrizia: è lo stesso personaggio di "À bout de souffle"?), in giro per il mondo per fare reportage, documentari e "cinema-verità", si aggira per la medina di Marrakech con una macchinetta per cineriprese e indaga su un misterioso falsario di biglietti di banca, che le spiega le proprie ragioni ("La charité ne pense pas le mal", dalla prima lettera ai Corinzi). Rispetto agli altri episodi, sembra decisamente fuori posto con le sue riflessioni filosofiche sul cinema, la società, la politica e l'economia, tipiche del Godard di quegli anni, e infatti il segmento era stato eliminato dalle versioni del film proiettate in Europa.
2 commenti:
Per me gli episodi di Polanski e Godard i migliori. Quello di Godard mi piace proprio perché è fuori posto, ma ricordo che non riuscivo mai a trovarlo nel gruppo, eliminato, come hai detto dalle versioni europee (io ho creduto per anni che l'avessero tolto solo da quella italiana).
Come già scritto sono d'accordo, anche se per me l'episodio di Polanski è superiore agli altri. Stranamente quello di Godard era regolarmente presente nel divx che ho visto, che pure era in francese. Probabilmente si tratta di un reintegro recente per una versione uscita nell'home video.
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