Batman (Tim Burton, 1989)
Batman (id.)
di Tim Burton – USA 1989
con Michael Keaton, Jack Nicholson
**
Rivisto in DVD.
Nel 1989, quando uscì questo film, avevo da poco riscoperto il personaggio di Batman. Non ero mai stato un fan dell'uomo pipistrello (da bambino leggevo i fumetti della Marvel, non quelli della DC), ma ero stato appena folgorato dal capolavoro di Frank Miller "Il ritorno del Cavaliere Oscuro". E dunque il film di Tim Burton, che pure rappresentava una pietra miliare nel genere supereroistico (fino ad allora spesso confinato nel ridicolo) e che si sforzava di dare un setting realistico al personaggio affrancandolo dal tono fumettoso della celebre serie televisiva (batmobile e batcaverna ci sono, ma non vengono mai chiamate per nome; Robin, per fortuna, è ancora assente), mi deluse profondamente. Costituiva infatti un passo indietro rispetto alla durezza e alla profondità delle storie di Miller (e di Alan Moore, con "The killing joke"). In più, Michael Keaton come protagonista è una vera e propria palla al piede: poco carismatico come Bruce Wayne e assolutamente privo di fascino come Batman (ma una parte di responsabilità ce l'ha anche il brutto costume di gomma). Alla prima visione, persino Jack Nicholson non mi aveva impressionato più di tanto nei panni del Joker, mentre stavolta lo ho apprezzato molto di più. Gradevole vedere Jack Palance nel breve ruolo del boss Carl Grissom. Fra le cose migliori della pellicola ci sono le scenografie, che fanno di Gotham una città fra il gotico e il futuristico alla "Metropolis", con un setting vagamente da anni trenta che è stato poi ripreso (in maniera anche più efficace) nella serie a cartoni animati "Batman Adventures". All'inizio vengono presentati fin troppi personaggi, alcuni dei quali (il giornalista Knox) inutili, e altri (il commissario Gordon, il procuratore distrettuale Harvey Dent) quasi dimenticati nella seconda metà del film, che si concentra esclusivamente sullo scontro fra Batman e Joker (lo sceneggiatore Sam Hamm introduce l'interessante idea – assente nei fumetti – che ciascuno dei due rivali abbia dato vita direttamente all'altro). Molto spazio ha invece la reporter Vicky Vale (Kim Basinger), inedita "fiamma" di Batman che offre l'occasione per una citazione dell'opera di Miller (il paese di Corto Maltese nel quale ha lavorato come fotografa di guerra, infatti, non è un omaggio a Pratt ma alla miniserie sopra citata). Burton, in ogni caso, non rinuncia ad alcuni tocchi "camp" (le prime pagine dei giornali che roteano, gli aggeggi del Joker, il vandalismo nel museo, gli anchormen televisivi che non si truccano più). Sedici anni dopo, Christopher Nolan gli mostrerà come si fa veramente un bel film su Batman.
10 commenti:
Alla luce dei tuoi gusti questa è una recensione quasi positiva...
Sì, devo ammettere che rivedendolo mi è sembrato migliore di come lo ricordavo...
In effetti, la scelta di Michael Keaton come protagonista fu alquanto infelice. E Burton avrebbe potuto fare sicuramente di meglio, anche se da quello che ricordo non è tutto da buttare. Assai belle le scenografie come anche tu scrivi.
no, permettimi di non esser d'accordo. è stato burton a insegnare a nolan come si facesse un film su batman. se non ci fosse stato l'uomo pipistrello burtoniano, quello di nolan non avrebbe mai visto la luce..
Mario, vuoi che in un periodo di revival di supereroi come questo non avrebbero fatto un film di Batman in ogni caso? Anche senza i quattro film di Burton e Schumacher, un film per l'uomo pipistrello sarebbe stato realizzato comunque!
Anche per me questo film è stato una grande delusione. è uscito mentre stavo riscoprendo il fascino dei supereroi e Batman, sicuramente grazie all'immenso dark knight, rappresentava il personaggio più affascinante sulla scena. Non era più un vigilante fascista...ma il depositario di forze archetipiche primordiali che agivano nonostante Bruce Wayne.
Che dire di questo film? per me non è stato assolutamente in grado di cogliere l'essenza del Batman consegnatoci da Miller, non è mai riuscito a trasmettere la complessità e la forza magnetica dell'uomo pipistrello.
Ed anche al di là della sua inadeguatezza nel raccontare Batman, il film di Burton mi è sembrato francamente noioso, forse anche in virtù di attori sbagliati, di una trama fragile e...sicuramente...di una tuta ridicola!
Nicolai, mi hai quasi rubato le parole di bocca! ^_^
Un film fallito soprattutto per la mancanza di epicita'. Un super eroe ne ha bisogno e in questo film la trama e' fragile e piatta, e il personaggio non ha grandezza, e' indiscutibilmente antipatico, al limite lascia indifferenti.
Non c'e' nulla di memorabile, questo batman e' coinvolgente come una zuffa tra fan di pornostar, il cattivo gli ruba la scena spesso e volentieri ma e' altrettanto vuoto. Questo film e' assieme a Dick Tracy tra i piu' tratti da fumetti piu' soporiferi mai visti, almeno i criticatissimi seguti avevano un gusto per il fumettistico estremamente elevato, le sciocche esagerazioni tenevano il passo con le sceneggiature dei fumetti.
Nolan ha avuto come maestro certamente anche Burton, come maestro degli errori da non ripetere.
Carlo, hai ragione sulla mancanza di grandezza del protagonista rispetto al cattivo. E le cose non migliorano (anzi, peggiorano) nel secondo episodio, che ho appena rivisto.
Questo film mi piacque (teniamo conto che l'idea del "gotico-Metropolis" è stata un'ottima idea e i Batman seguenti si sono sicuramente ispirati a questo). Comunque per me non è tra i migliori film di Burton. Certo anche i Batman di Nolan (non ho visto l'ultimo) non scherzano.
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