Fine agosto all'hotel Ozon (J. Schmidt, 1967)
Fine agosto all'hotel Ozon (Konec srpna v Hotelu Ozon)
di Jan Schmidt – Cecoslovacchia 1967
con Beta Ponicanová, Ondrej Jariabek
**1/2
Visto in DVD con Martin, in originale con sottotitoli inglesi.
Un film fantascientifico piuttosto interessante, ambientato in un mondo post-apocalittico nel quale l'umanità è quasi scomparsa in seguito a una guerra nucleare. Sono passati svariati decenni dalla distruzione e un gruppo di otto donne (sette giovani più un'anziana che fa loro da guida, l'unica che ha conosciuto la Terra prima della catastrofe) si aggira attraverso una natura desolata, selvaggia e inospitale che non offre più alcun mezzo di sostentamento. Dopo numerose peregrinazioni nel corso delle quali la vecchia cerca segni di vita (e segnatamente di maschi, nella speranza di ricreare la razza umana), le donne sembrano trovare un'oasi di pace in un vecchio albergo, l'hotel Ozon del titolo, il cui vecchio proprietario vive ormai soltanto di ricordi e circondato da oggetti ormai inutili. Ma se l'edificio e i barlumi di una cultura precedente possono costituire un punto di riferimento per i due anziani, non significano invece nulla per le ragazze, ormai selvatiche e abituate a una vita più dura e ben diversa, quasi primitiva e barbarica (l'unica cosa che le affascina, pur senza comprenderla, è la musica proveniente da un vetusto grammofono). Tarkovskiano nel ritmo e bressoniano nell'estetica, il film scritto da Pavel Jurácek è in bianco e nero e completamente privo di effetti speciali, ma non se ne sente la mancanza: la distruzione del mondo è mostrata attraverso dissolvenze in bianco sui scenari ai quattro angoli del globo (con un conteggio alla rovescia recitato nelle diverse lingue), mentre il trascorrere degli anni viene conteggiato grazie agli anelli di un tronco d'albero, in una scena che rimanda a "La donna che visse due volte" di Hitchcock. Alcune sequenze in cui le donne uccidono degli animali (un cane, un serpente, una mucca) sembrano decisamente realistiche e fanno fatto venire il dubbio che non si tratti di messa in scena. La versione che abbiamo visto (quella nel cofanetto di DVD "Stelle rosse 2", contenente tre film fantascientifici cecoslovacchi) aveva i sottotitoli inglesi impressi sulla pellicola: una nota avvertiva che era impossibile eliminarli perché, vista la diffusione limitata del film, non è stato possibile trovare una copia migliore. Quasi tutte le attrici non erano professioniste: ho letto che probabilmente si trattava di soldatesse dell'esercito cecoslovacco, che ha contribuito alla produzione della pellicola.
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