Batman – Il ritorno (Tim Burton, 1992)
Batman – Il ritorno (Batman returns)
di Tim Burton – USA 1992
con Michael Keaton, Danny DeVito, Michelle Pfeiffer
**
Rivisto in DVD.
Per stile, contenuti, personaggi e ambientazione (una Gotham City fiabesca, invernale e imbiancata dalla neve), il sequel di Batman è un film decisamente più "burtoniano" del primo. Quello che si guadagna in atmosfera (grazie anche alle ottime musiche di Elfman) si perde però in realismo, e la pellicola a tratti sembra un film-giocattolo, forse a causa del setting natalizio, del personaggio di Max Schreck e della presenza della gang di criminali circensi: non a caso, questa volta, batmobile e batcaverna vengono chiamate per nome (e compare pure il batarang!). Dimenticati gran parte dei personaggi del primo film (c'è giusto un accenno a Vicky Vale), la sceneggiatura introduce subito i tre comprimari che, a dire il vero, a tratti assurgono al ruolo di protagonista molto più di Wayne/Batman: il deforme e crudele Pinguino (un ottimo DeVito), la patetica prima e sexy poi Catwoman (una Pfeiffer con frusta e costume in latex che dona al film inedite suggestioni sadomaso, peraltro mutuate dal fumetto di Frank Miller "Batman: Year One": ma lì Selina Kyle era una prostituta e non certo una segretaria!) e il malvagio magnate dei giocattoli Max Schreck (un deludente Christopher Walken, imparruccato e inespressivo). Le dinamiche fra i personaggi in costume e la descrizione della città stessa di Gotham (sempre più caotica, fredda e inospitale) costituiscono l'ossatura di una storia banalotta che nel finale procura anche qualche sbadiglio. Ottimo invece l'inizio, con l'abbandono del piccolo Oswald Cobblepot da parte dei terrorizzati genitori (il padre del Pinguino è Pee-Wee Herman, protagonista del primo lungometraggio di Burton), e a suo modo suggestiva anche l'origine, con morte e rinascita, della Donna Gatto: come al solito, i cattivi sono più interessanti dell'eroe. Il costume di Batman mi è sembrato più convincente rispetto a quello di tre anni prima.
6 commenti:
Con i Batman io e te andiamo d'amore e d'accordo. :-) Condivido quello che scrivi, ed aggiungo che Keaton continua ad essere di troppo. Una delizia anche in latex la Pfeiffer.
Concordo, ottimo il pinguino, ha una grandezza tragica monumentale in questo film, interessante la nascita della donna gatto, maggior riferimenti a Miller del film precedente, marginale Batman insigificante Schreck, bella finta atmosfera invernale, trama dimenticabile... hai detto tutto.
Aggiungo solo musiche forse piu' adatte al film rispetto al precedente epiosodio.
Nel complesso anche questo non mi e' piaciuto.
Personalmente non sono convinto che Miller sia l'unico metro di paragone per una versione cinematografica di Batman.
Batman Begins non è "particolarmente" milleriano ma è un grande film perchè la sceneggiatura è solida, i personaggi ben delineati e il tutto sfugge a molti dei soliti clichè supereroistici e del personaggio di Batman.
Diverso è se, come fa Burton, si vuole applicare la propria "poetica" a un personaggio che non ha nelle proprie corde un certo gusto estetico.
Tant'è che questi film piacciono davvero molto solo ai fan di Burton e molto meno ai lettori di fumetti in generale.
Shadowland, Carlo: siamo d'accordo, vedo!
Martin: volenti o nolenti, in quegli anni da Miller non si poteva prescindere. E anche oggi, a dire il vero (vedi Nolan). Comunque, come ho detto io e come dici anche tu, questo è un film più "burtoniano" che "batmaniano", ma i link a Miller non mancano nemmeno stavolta (a partire, appunto, dalla connotazione da dominatrix della Donna Gatto). Sulla sceneggiatura solida avrei parecchio da ridire. Ciao!
Mi riferivo a Nolan, e il solido ovviamente vale per quanto possa esserlo un film di "supereroi", genere che apprezziamo e conosciamo bene.
Miller è stato per Batman un po' quello che Moore è stato per i supereroi in generale, in questo senso Nolan più che milleriano è post-milleriano come atmosfera.
In attesa del nuovo film da cui mi aspetto davvero molto.
Scusa, hai ragione, tu hai scritto Batman Begins e io ho letto Batman Returns (visto che di questo si stava parlando). Ovviamente Nolan è post-milleriano, già!
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