2 marzo 2008

Ghost in the shell (M. Oshii, 1995)

Ghost in the shell (Kokaku kidotai)
di Mamoru Oshii – Giappone 1995
animazione tradizionale
**1/2

Rivisto in DVD.

In una megalopoli futuristica e ipertecnologica, dove convivono uomini e cyborg, il maggiore Motoko Kusanagi e i suoi compagni fanno parte di un'unità speciale che si occupa di crimini informatici e cibernetici. La stessa Kusanagi ha un cervello potenziato e un corpo in gran parte artificiale. E indagando sul "Signore dei pupazzi", un misterioso hacker in grado di introdursi nella mente delle persone manipolandone le azioni come se fossero marionette e che si rivela essere un intelligenza artificiale (un progetto per lo spionaggio industriale diventato consapevole della propria esistenza), il maggiore giunge a interrogarsi sulla natura della propria umanità: un corpo artificiale con un'anima (uno "spirito nel guscio") è ancora un essere umano? Tratto dal manga di Masamune Shirow (dai testi quasi incomprensibili, ma disegnato splendidamente) e diretto da un regista al quale sarò sempre grato per aver realizzato tanti magnifici episodi di "Lamù", è un film che avevo visto una decina di anni fa, alla sua uscita, ma che avevo quasi dimenticato. In effetti, atmosfere cyberpunk e fantapolitiche a parte (hai detto nulla), la trama non è il massimo della memorabilità: devo però dire che rivedendolo, l'ho trovato persino più lucido e chiaro di quanto ricordassi. Pur rimanendo un po' freddo e cerebrale, il lungometraggio riesce ad affrontare in modo non banale temi filosofici "difficili" come quelli dello sviluppo dell'autocoscienza, della manipolazione della memoria, dei rapporti fra realtà e illusione/sogno/fantasia, presenti peraltro da sempre nella filmografia di Oshii (si vedano anche "Beautiful Dreamer" o "Avalon"). In fondo poco differenzia il maggiore Kusanagi dal Signore dei pupazzi, come dimostra il finale. Bellissima e suggestiva la colonna sonora (a base di cori) di Kenji Kawai, che ricorda in parte quella di "Akira". Nel 2004 arriverà un sequel, sempre diretto da Oshii, più complesso ma meno originale.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Io ho trovato spendido sia il primo che il secondo - ancora non mi capacito di come il distrubutore italiano abbia trovato un titolo così stupido come "L'attacco dei cyborg!".
Ho visto anche gli episodi della serie e non li ho trovati, se non per qualche spunto quà e la, degli di nota.
Into the innocence si distingue in particolar modo per essere forse il miglior epigono che abbia potuto vedere del genere cyberpunk. Per gli appassionati del genere è assolutamente imperdibile.

Shadowland ha detto...

Anche a me è piaciuto molto. Devo ancora vedere il secondo, però.

Christian ha detto...

Concordo, come esempio del genere cyberpunk è imprescindibile. Il secondo non mi ha convinto del tutto: le atmosfere sono molto belle, ma la parte che gioca con realtà e illusione mi è sembrata troppo confusa...

Anonimo ha detto...

Così come nei film di Lamù che citavi, o in quelli di Patlabor, anche in Ghost in the Shell l'aspetto che mi piace di più è quello delle atmosfere che permeano il film. Grande Oshii!!!!

Christian ha detto...

Le atmosfere sono davvero eccezionali, sì! Hai visto "Avalon"? E sai che un paio d'anni fa Oshii ha girato un film chiamato "Tachiguishi retsuden", che altro non è che un lungometraggio ispirato all'episodio di Lamù "I professionisti dell'abbuffata"? La protagonista è addirittura Ogin, detta Ketsune croquette!!! ^____^ Spero di riuscire a vederlo il prima possibile...