18 ottobre 2018

La vague (Étienne-Jules Marey, 1891)

La vague
di Étienne-Jules Marey – Francia 1891

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Come altri pionieri della fotografia dell'epoca, anche lo scienziato e medico francese Étienne-Jules Marey, direttore della Station Physiologique di Parigi, era interessato allo studio del movimento animale. Nel 1882, insieme al suo assistente Georges Demenÿ (che a sua volta avrà un ruolo importante nella storia del cinema dei primordi), aveva costruito il "fucile fotografico", uno strumento capace di impressionare dodici fotogrammi in un secondo sfruttando un meccanismo del tutto simile a quello di una comune rivoltella (a testimonianza di ciò, in inglese il verbo to shoot ha ancora oggi il duplice significato di "sparare" e di "effettuare una ripresa cinematografica"). Il fucile registrava le immagini su lastre di vetro, anche utilizzando la medesima lastra per più fotogrammi. Fra i suoi studi, il più celebre è forse quello del movimento di un gatto che atterra al suolo sulle zampe. Marey e Demenÿ passarono dalla fotografia al cinema quando, come molti altri, cominciarono a utilizzare pellicole di celluloide, ma soprattutto furono fra i primi a usare un meccanismo di scatto ad intermittenza per impressionare i singoli fotogrammi della pellicola, ispirati probabilmente dalle invenzioni del fotografo tedesco Ottomar Anschütz. Si tratta di un elemento fondamentale per la nascita del cinema come lo conosciamo oggi. I film di Marey erano realizzati ad alta velocità (60 immagini al secondo) e con un'ottima qualità, anche se proiettati in slow motion. Spesso mostravano animali o il corpo umano in movimento. "La vague" ("L'onda"), il più antico rimasto fra quelli da lui realizzati, è invece – come suggerisce il titolo – la ripresa di un'onda che si infrange su uno scoglio (fu girato nella baia di Napoli).

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