22 settembre 2018

Fratelli nemici (David Oelhoffen, 2018)

Fratelli nemici – Close enemies (Frères ennemis)
di David Oelhoffen – Francia/Belgio 2018
con Matthias Schoenaerts, Reda Kateb
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Visto al cinema CityLife Anteo, in originale con sottotitoli (rassegna di Venezia).

Quando lo spacciatore Imrane (Adel Bencherif), in procinto di vendere un grosso carico di cocaina, viene ucciso a tradimento da un misterioso sicario, il suo complice Manuel (Matthias Schoenaerts) e il poliziotto della narcotici Driss (Reda Kateb) decidono di unire le forze per indagare e rintracciare i responsabili. Anche perché provenivano tutti e tre dal medesimo quartiere alla periferia di Parigi, e un tempo erano amici fraterni... Una crime story realistica e d'atmosfera, costruita come un giallo e con due protagonisti che lavorano su fronti opposti ma hanno lo stesso obiettivo. Ottimi e intensi gli attori (in particolare Schoenaerts), e buona la regia, che descrive un sottobosco cupo e desolato, ma in sostanza la pellicola ha poco di originale da offrire e si limita a intrattenere per un paio d'ore, senza particolari sbavature (il che, comunque, non è da buttar via). Da notare l'insistenza sul tema della famiglia (e, di riflesso, sui legami e sui tradimenti): tutti, dal poliziotto ai delinquenti più incalliti, hanno figli, mogli, genitori, zii o parenti cui badare o da cui dipendere, e spesso anche i rapporti di amicizia entrano prepotentemente in gioco al pari dei legami di sangue, intrecciandosi inesorabilmente con gli affari e gli obblighi "professionali".

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