14 marzo 2018

Quello che non so di lei (R. Polanski, 2017)

Quello che non so di lei (D'après une histoire vraie)
di Roman Polanski – Francia/Polonia 2017
con Emmanuelle Seigner, Eva Green
**1/2

Visto al cinema Colosseo.

Delphine Dayrieux (Seigner), scrittrice che ha raggiunto il successo con un romanzo sulla propria madre (internata in un istituto psichiatrico e poi suicida), è in crisi di ispirazione e sta meditando di passare alla narrativa di finzione. Emotivamente fragile, fatica a reggere la pressione dei media e le aspettative del pubblico, ed è inoltre tormentata da lettere anonime che la accusano di aver voluto lavare in pubblico i panni sporchi di famiglia. Quando incontra "Lei" (Eva Green, "Elle" in originale), giovane e misteriosa ammiratrice che lavora come ghost writer per le celebrità, si lascia affascinare dal suo carisma e dalla sua sicurezza, lasciandola entrare sempre di più nella propria vita. Fino al punto che Lei comincia a manipolarla per spingerla a scrivere quel "romanzo nascosto" e autobiografico che Delphine vorrebbe invece rinviare il più possibile, preferendo invece fare proprio dell'amica il soggetto del suo nuovo lavoro... Dal romanzo "Da una storia vera" di Delphine de Vigan, sceneggiato da Polanski insieme a Olivier Assayas, un thriller psicologico che sembra un incrocio fra "Misery non deve morire" e "Fight Club". Come nel film di Reiner tratto dal libro di Stephen King, infatti, Delphine si ritroverà immobilizzata a letto con una gamba ingessata, in una casa di campagna, in balia della sempre più inquietante, minacciosa e manipolatrice Lei; e come in quello di Fincher tratto da Chuck Palahniuk, pian piano ci renderemo conto che Lei non è una persona reale (non interagisce mai con nessuno, se non con Delphine) bensì una proiezione della protagonista (e dunque letteralmente una "ghost writer"), un personaggio creato dalla sua fantasia. Il che rende il libro che ne scaturirà (intitolato appunto "Da una storia vera") l'anello di congiunzione fra un lavoro autobiografico e di finzione. Polanski, che aveva già raccontato di ghost writer ne "L'uomo nell'ombra", dirige come sempre con solidità e coerenza (anche se senza particolari guizzi), affidandosi a due attrici che dominano la scena, alla fotografia del fido Paweł Edelman e alle musiche d'atmosfera di Alexandre Desplat. Nel cast anche Vincent Pérez e Dominique Pinon.

2 commenti:

Babol ha detto...

Non un Polanski nella sua forma migliore ma le attrici sono grandiose e la storia molto interessante :)

Christian ha detto...

Sì, è comunque un thriller psicologico interessante e le due attrici valgono la visione, anche se Polanski ha naturalmente fatto di meglio e alcuni momenti non sono troppo originali (viene appunto in mente "Misery").