La volpe (Powell e Pressburger, 1950)
La volpe (Gone to Earth), aka Cuore selvaggio (The wild heart)
di Michael Powell, Emeric Pressburger – GB/USA 1950
con Jennifer Jones, David Farrar, Cyril Cusack
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Visto in divx, in originale con sottotitoli.
La contadina Hazel (Jennifer Jones) vive col padre (Esmond Knight), apicoltore e fabbricante di bare, in una fattoria nello Shropshire, ai confini col Galles, nella campagna inglese di fine ottocento. Selvatica ma dalla voce angelica, e figlia di una "zingara", ha ereditato dalla madre l'amore per la natura e gli animali, tanto che ha "adottato" un cucciolo di volpe, Foxy, salvandola dai cacciatori. Ma quando incontra il nobile Jack Reddin (David Farrar), sfrontato e appassionato proprio di caccia, non saprà resistere al suo fascino, cadendo nella sua trappola nonostante l'amore più puro e innocente che prova per il giovane reverendo Edward (Cyril Cusack). Da un romanzo di Mary Webb, un melodramma romantico e fatalmente tragico, ricco di metafore (forse sin troppo esplicite, a partire dalla caccia), impreziosito dalla fotografia in Technicolor di Christopher Challis e dallo stile barocco e sopra le righe di Powell e Pressburger, anche sceneggiatori. Tutto, dalla recitazione alla musica, dalle immagini ai colori, concorre al ritratto di un amour fou e di un personaggio dominato da pulsioni irrazionali e dalla comunione con la natura (Hazel vede gli animali – non solo la volpe – come parte della propria famiglia, tanto da discutere con chi li ritiene "senza anima"), guidata solo dal proprio istinto e da una saggezza arcana (gli incantesimi lasciatile dalla madre), in aperta opposizione con la morale e il perbenismo degli altri abitanti del villaggio. In questo, se vogliamo, è simile al cacciatore, che a sua volta segue i propri istinti e non si cura di ciò che pensano gli altri. I conflitti, come si vede, sono tanti: quello fra carnalità e spiritualità (impersonificati dal sensuale nobile e dal virtuoso reverendo: Hazel concede il proprio corpo al primo, ma chiama il secondo "Mia anima"), quello fra natura e civiltà, quello fra istinto e morale. Temi forse stereotipati ma sviluppati con competenza e immersi in un ambiente ricco di colore locale. Ben caratterizzati i personaggi di contorno, dal padre di Hazel alla madre del reverendo (Sybil Thorndike), fino al signor Vessons (Hugh Griffith), il domestico di Reddin, ostile verso le avventure galanti del proprio padrone. Insoddisfatto del risultato, il co-produttore David O. Selznick (marito della Jones) fece rimontare il film con numerosi tagli e nuove scene girate da Rouben Mamoulian espressamente per il mercato americano, dove venne proiettato nel 1952 con il titolo "The wild heart" (questa versione è uscita in Italia come "Cuore selvaggio"). Il titolo originale, "Gone to Earth", si riferisce al grido dei cacciatori quando la volpe braccata si rifugia nella propria tana: un "ritorno alla terra" che segna anche l'inevitabile destino finale della protagonista.
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