27 dicembre 2019

The coronation of Edward VII (G. Méliès, 1902)

L'incoronazione di Edoardo VII
(The coronation of Edward VII, aka Le sacre d'Edouard VII)
di Georges Méliès – GB/Francia 1902

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Questo cortometraggio (uno dei pochissimi lavori di Méliès realizzati su commissione e non distribuiti attraverso la sua Star Film) mostra l'incoronazione del sovrano britannico Edoardo VII e della regina Alessandra, avvenuta nell'abbazia di Westminster il 9 agosto 1902. Non si tratta però della ripresa dell'evento reale, ma di una ricostruzione realistica (e condensata) con attori e un fondale dipinto, girata in anticipo in modo da poterla proiettare nelle sale il giorno stesso della vera cerimonia. Più che il film stesso, è interessante la storia dietro la sua realizzazione. Il progetto nasce dall'americano Charles Urban, che si era trasferito in Inghilterra per conto di Edison, diventando poi dal 1897 un produttore e distributore indipendente di pellicole cinematografiche. In previsione dell'incoronazione reale, un evento che attirava su di sé curiosità e interesse da ogni parte d'Europa (era la prima nel suo genere da quella della regina Vittoria, oltre sessant'anni prima, e prometteva di essere assai spettacolare per riflettere lo stato di potenza imperiale della nazione), Urban aveva chiesto il permesso di poter filmare la cerimonia, permesso che però gli venne negato. Commissionò allora a Méliès, a quei tempi uno dei cineasti più acclamati al mondo (i cui lavori venivano distribuiti in Gran Bretagna dallo stesso Urban), la realizzazione di una versione simulata, nello spirito delle tante “actualités reconstituées” che il regista francese aveva prodotto negli anni precedenti (come “L'affaire Dreyfus”), con l'unica differenza che in questo caso bisognava “ricostruire” qualcosa che non era ancora avvenuto! L'operazione fu favorita dal fatto che l'incoronazione si sarebbe basata su un rituale prestabilito, progettato dal Visconte di Esher, i cui dettagli vennero forniti da Urban a Méliès. Il film fu girato in Francia, con attori scelti per la loro somiglianza con i vari politici, dignitari e teste coronate presenti alla cerimonia. Quando la pellicola era ormai completata e già pronta per la proiezione, giunse la notizia che l'incoronazione – inizialmente prevista per il 26 giugno – era stata rimandata di sei settimane perché il futuro sovrano doveva essere operato di appendicite acuta. Questo consentì a Urban e Méliès di aggiungere all'ultimo momento alcune riprese reali della processione di carrozze per le strade di Londra (purtroppo gran parte di queste scene sono andate perdute). Pur essendo chiaro che non si trattava dell'autentica cerimonia (conteneva persino alcuni passaggi che nella realtà, a causa dello stato di salute del re, furono omessi), alla sua uscita il film riscosse un notevole successo commerciale: lo stesso Edoardo lo vide pochi giorni più tardi e si disse molto soddisfatto. Lo stile, come detto, è realistico, privo della teatralità e della fantasia che caratterizzavano gli altri lavori di Méliès: inizialmente il regista aveva immaginato di far apparire la regina Vittoria, madre del nuovo sovrano, al suo fianco come una visione, ma Urban fu categorico nel richiedere una simulazione del rituale il più fedele possibile (con un'unica eccezione: in una lettera il produttore raccomandò a Méliès: “In realtà il re è parecchio più basso della regina, ma questo non si deve vedere sullo schermo. Il re è molto sensibile sull'argomento, e desidera sempre apparire leggermente più alto della regina”). Una curiosità: pur girato “in casa” del regista francese, a Montreuil, e sotto la sua direzione, il film venne realizzato con una cinecamera fornita da Urban e anche l'operatore era inglese, nientemeno che il pioniere del cinema britannico George Albert Smith.

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