9 dicembre 2019

Anno 2000 - La corsa della morte (P. Bartel, 1975)

Anno 2000 - La corsa della morte (Death Race 2000)
di Paul Bartel – USA 1975
con David Carradine, Sylvester Stallone
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Visto in divx.

In un futuro in cui gli Stati Uniti sono diventati una dittatura, l'annuale corsa automobilistica da una costa all'altra del paese – cui prendono parte pochi selezionati piloti, ciascuno affiancato da un navigatore di sesso opposto – è l'unico svago concesso alle masse oppresse: una gara ricca di violenza, anzi pensata apposta per permettere di darle sfogo, i cui concorrenti "segnano punti" se falciano i passanti che trovano sulla loro strada, con i punteggi massimi riservati all'uccisione di bambini e di anziani. Fra i favoriti della corsa c'è il veterano Frankenstein (David Carradine), misterioso pilota mascherato che ha subito così tanti incidenti da essere stato "ricucito" insieme più volte (o almeno così si dice). A sua insaputa, la sua nuova navigatrice Annie Smith (Simone Griffeth) fa parte di un gruppo di ribelli, guidato dall'anziana Abramina Lincoln, che intende sabotare la corsa. B-movie prodotto da Roger Corman che, nonostante l'evidente budget al risparmio, è diventato di culto: con pieno merito, visto che pur essendo girato con estrema semplicità, è assai divertente e pieno di idee tanto buffe quanto efficaci. Stupidamente (e volutamente) ironico, il film è violento ma anche cartoonistico, colorato e campy, con i diversi piloti con i loro variopinti veicoli che ricordano i concorrenti delle "Wacky Races": abbiamo il gangster italo-americano Mitraglia Joe (Sylvester Stallone), principale rivale di Frankenstein; e poi la cowgirl Calamity Jane (Mary Woronov), la nazista Grimilde e l'antico romano Cesare (rispettivamente Matilda e Nerone nell'originale). Ci sono persino scene alla Wile Coyote (il finto tunnel), così come numerose sequenze splatter (le vittime travolte sulla strada) e di nudo, la satira dei mass media e quella socio-politica, che svelano a tratti un'insolita profondità dietro l'ingenua superficie. Fra le tante gag: la "bomba a mano" di Frankenstein e la propaganda dei presidente che nega l'esistenza dei ribelli e attribuisce ai "francesi" tutte le azioni della resistenza, e persino la colpa del dissesto finanziario del paese (nel finale c'è una frase che, estrapolata dal suo contesto, è davvero surreale: "Neanche i francesi, con tutto il loro bieco potere, sono stati capaci di distruggere Frankenstein, che è la personificazione di tutte le nostre virtù nazionali!"). Il regista Bartel ebbe qualche contrasto con Corman (che preferiva che il film fosse più violento e meno ironico, e che lo aveva messo in cantiere per bruciare sul tempo l'uscita nelle sale di "Rollerball", pellicola con uno spunto molto simile). Diversi i sequel/remake, fra cui "Death Race" (2008) di Paul W.S. Anderson con Jason Statham e "Death Race 2050" (2017), sempre prodotti da Corman.

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