Hard boiled (John Woo, 1992)
Hard boiled (Lashou shentan)
di John Woo – Hong Kong 1992
con Chow Yun-fat, Tony Leung Chiu-wai
***
Rivisto in DVD.
L'agente speciale Yuen (Chow), detto "Tequila", e il poliziotto infiltrato Alan (Leung) collaborano per sgominare una banda di trafficanti d'armi capeggiata dall'ambizioso Johnny Wong (Anthony Wong), il cui arsenale segreto è nascosto nei sotterranei di un grande ospedale. L'ultimo film di John Woo a Hong Kong prima del grande salto verso Hollywood è quasi la summa di tutti i suoi action movie, fra personaggi che combattono sul confine fra il bene e il male (Alan, come infiltrato nella triade, lamenta: "Quando sono un gangster, mi sparano i poliziotti; quando sono un poliziotto, mi sparano tutti") e scontri a fuoco talmente complessi, lunghi ed esagerati – con centinaia di proiettili che volano da tutte le parti, esplosioni, acrobazie, riprese al ralenti di oggetti che volano e corpi che saltano – da oltrepassare il senso del ridicolo, fare un giro a 360 gradi e raggiungere il sublime. Esemplare la "battaglia" finale, se così possiamo definire qualcosa che occupa praticamente tutta la seconda ora del film, vale a dire lo scontro con i gangster all'interno dell'ospedale dove i "cattivi" hanno preso pazienti e infermieri in ostaggio, senza farsi scrupolo a sparare su di loro, e persino mettendo in pericolo i neonati della nursery. Proprio l'immagine di Tequila che salta dalla finestra tenendo in braccio l'ultimo neonato da portare in salvo, dopo aver schivato esplosioni e pallottole di ogni tipo, sintetizza l'adrenalina che scorre in una pellicola per certi versi ingenua e manieristica ma decisamente ad effetto, un picco dopo il quale Woo non aveva altra scelta che cambiare strada, trasferendosi negli Stati Uniti per mettersi alla prova in un ambiente completamente diverso e senza i suoi attori feticcio. A proposito dei quali, Chow Yun-Fat interpreta qui un personaggio che per i modi e le fattezze ricorda i protagonisti delle precedenti pellicole, in particolare nella prima sequenza (quella nella casa da tè) quando lo vediamo con lo stecchino in bocca e due pistole in pugno come il Mark Gor di "A better tomorrow". Certo, stavolta si tratta di un poliziotto e non di un gangster (l'intento della pellicola era proprio celebrare l'eroismo della polizia, dopo aver romanticizzato le figure dei criminali nei lavori precedenti). Tony Leung recita in maniera più sottile e ambigua, costruendo alla perfezione un personaggio solitario e a disagio nel proprio ruolo di infiltrato, tanto da affezionarsi sinceramente allo "zio Hoi" (Kwan Hoi-shan), il gangster "all'antica" che è poi costretto a tradire. Memorabile anche Philip Kwok nei panni di Mad Dog, il braccio destro del cattivo, killer spietato e infallibile con la benda sull'occhio ma anche con un senso dell'onore che invece è del tutto assente nel suo boss. Completano il cast Teresa Mo (la fidanzata di Yuen), Tung Wei (l'informatore Foxy) e Philip Chan (il capo della polizia), mentre Woo stesso si ritaglia il ruolo del proprietario del jazz club dove Yuen si rifugia a chiedere consiglio nei rari momenti di quiete: un riparo che ha il suo equivalente per Alan nella barca a vela ormeggiata al porto dove realizza una gru di carta per ogni uomo che ha ucciso.
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