2 luglio 2019

Gremlins (Joe Dante, 1984)

Gremlins (id.)
di Joe Dante – USA 1984
con Zach Galligan, Phoebe Cates
***

Rivisto in TV.

Il giovane Billy (Galligan), che vive con la sua famiglia in una piccola cittadina nei pressi di New York, riceve in regalo per Natale un "mogwai", una buffa creaturina pelosa acquistata dal padre in un negozietto d'antiquariato a Chinatown, con la raccomandazione di accudirla seguendo tre regole precise: non esporla alla luce, non bagnarla mai con l'acqua e non darle da mangiare dopo mezzanotte. Naturalmente le trasgredirà tutte e tre, con il risultato che la creatura si moltiplicherà dando vita a un esercito di "gremlin", mostriciattoli diabolici e dispettosi che semineranno caos e distruzione per le strade della città. Ispirandosi a una leggenda urbana nata durante la seconda guerra mondiale (gli spiritelli che sabotavano gli aerei) e resa popolare da un libro per bambini di Roald Dahl, Joe Dante (insieme allo sceneggiatore Chris Columbus e al produttore Steven Spielberg) mescola in maniera irresistibile horror, commedia e ambientazione natalizia, sfornando una delle pellicole che a metà degli anni ottanta crearono un nuovo filone nel campo dell'intrattenimento cinematografico per adolescenti, spingendo addirittura la Motion Picture Association of America (MPAA) a introdurre una nuova etichetta di rating (PG-13, ovvero vietato ai minori di 13 anni). In effetti non mancano i momenti che potrebbero impressionare gli spettatori più piccoli, e alcuni degli scherzi dei gremlin sono decisamente crudeli o violenti (ricordando in questo i cartoni animati dei Looney Tunes: non a caso nel film c'è un cameo dell'animatore Chuck Jones nei panni dell'uomo che apprezza i disegni di Billy). La sceneggiatura di Columbus, scritta soltanto per dimostrare le proprie capacità alle case di produzione ma che colpì Spielberg al punto da volerla portare sullo schermo, rimane tuttora una delle sue cose migliori, grazie appunto all'irresistibile mix fra commedia, horror e satira del consumismo (vedi il finale ambientato nel reparto giocattoli di un grande magazzino, proprio come "Zombi" di Romero), dell'intrattenimento (i gremlin sono avidi divoratori di cinema e televisione) e dell'atmosfera natalizia, con tutto il suo corredo di buoni sentimenti (e con non poche citazioni da Dickens – la "cattiva" signora Dingle è una sorta di Scrooge – e da Frank Capra – di cui si vede in televisione "La vita è meravigliosa"). In origine, addirittura, lo script prevedeva alcune scene ancora più forti (con la morte della madre e del cane di Billy) che non sono state filmate: e anche il racconto di Kate (Phoebe Cates) sulla morte del padre a Natale, a sua volta la trascrizione di una popolare leggenda urbana, fu oggetto di contesa fra Spielberg (che voleva eliminarlo) e Dante (che insistette per lasciarlo, ritenendo che ben rappresentasse l'anima del film). Molte comunque le citazioni: da "L'invasione degli ultracorpi" (vista anch'essa in tv) a "Il pianeta proibito" (il robot Robby appare al convegno degli inventori cui partecipa il padre di Billy). La sequenza in cui i gremlin si accalcano al cinema a vedere "Biancaneve" può ricordare classici b-movie horror come "The blob" (da notare come Dante ambienterà un altro suo film in un cinema, "Matinée"), mentre le tre regole da non trasgredire fanno subito pensare alle fiabe classiche: ecco perchè si può perdonare il fatto che apparentemente non abbiano senso. In un'epoca pre-digitale, il mogwai Gizmo e i numerosi gremlin sono stati realizzati con pupazzi e animatroni. Carina la colonna sonora di Jerry Goldsmith e John Debney. Oltre a un sequel dello stesso Dante (uscito nel 1990), negli anni immediatamente successivi il film ha ispirato numerose pellicole simili ("Critters", "Ghoulies", "Munchies", "Hobgoblins", ecc.).

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