13 aprile 2019

Tutte le ore feriscono... l'ultima uccide! (J.P. Melville, 1966)

Tutte le ore feriscono... l'ultima uccide! (Le deuxième souffle)
di Jean-Pierre Melville – Francia 1966
con Lino Ventura, Paul Meurisse
***1/2

Visto in divx alla Fogona, con Marisa, in originale con sottotitoli.

Evaso di prigione dopo dieci anni, l'esperto rapinatore Gustave "Gu" Minda (Lino Ventura) accetta di partecipare a un ultimo colpo per procurarsi il denaro necessario ad espatriare in Italia. Braccato dallo scaltro commissario Blot (Paul Meurisse), tradirà senza volerlo i propri complici e cercherà disperatamente di porvi rimedio... Da un romanzo di José Giovanni (co-sceneggiatore insieme al regista), uno dei più avvincenti polar di Melville (che lo considerava il suo film più personale), quello che segna il suo definitivo distacco dalle forme cinematografiche classiche, in favore di uno stile più asciutto e originale. Ambientato in un sottobosco criminale dove la reputazione e la lealtà contano quasi più della propria vita, è girato in un avvolgente bianco e nero che dona un'aura di universalità alle vicende (collocate fra Parigi e Marsiglia). I temi dell'onore, del tradimento e del riscatto dominano l'intera pellicola, assai lunga ma scorrevole, incalzante e ricca di sequenze memorabili: dall'evasione iniziale, quasi muta (che ricorda "Un condannato a morte è fuggito" di Robert Bresson), alle scene ad alta tensione della sanguinosa rapina al furgone portavalori sulle strade di montagna dell'entroterra, dalle dinamiche fra i vari gangster (amici e nemici, alleati e rivali, vecchi affidabili e giovani rampanti), al gioco di trappole e trabocchetti incrociati fra il poliziotto e il bandito, animati comunque da un rispetto reciproco. E proprio la costruzione dei molti personaggi (tutti hanno evidentemente un passato che ci è lasciato soltanto immaginare) è uno dei punti di forza della sceneggiatura, insieme alla stilizzazione e alla naturalezza con cui si dipana l'intricata vicenda. Pare che per molti di loro, Giovanni si sia ispirato a persone realmente conosciute durante l'occupazione tedesca o subito dopo la guerra. Ventura giganteggia (anche travestito con baffi e occhiali scuri), Meurisse è un avversario simpatetico, arguto e gigione, mentre nel cast ci sono anche Christine Fabréga (Manouche, l'ex amante – o "sorella", come viene detto ambiguamente in gergo – di Gu), Michel Constantin (il fido Alban), Pierre Zimmer (l'imperturbabile Orloff), Paul Frankeur e Raymond Pellegrin. L'elaborato titolo italiano (sulla scia di molte pellicole di genere – western o poliziotteschi – dell'epoca) tradisce un po' la sobrietà di quello originale, che significa "Il secondo respiro" (ovvero "La seconda possibilità"). Nel 2007 è uscito un remake di Alain Corneau con Daniel Auteuil, Michel Blanc e Monica Bellucci.

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